NEWS:

Sanità, il Cuamm in Etiopia con Msd: “Nel cuore mamme e bambini”

Secondo il direttore del Cuamm, la tecnologia e l'innovazione aiutano sia in sala parto che nella fase della neonatologia

Pubblicato:10-04-2019 16:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:20

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Il cuore sono le mamme e i bambini; vogliamo garantire parti sicuri e la sopravvivenza dei neonati, a cominciare dal primo mese, il più difficile e delicato”: così oggi all’agenzia ‘Dire’ don Dante Carraro, direttore dell’ong italiana Medici con l’Africa Cuamm.

L’occasione è la presentazione a Roma di un progetto di sostegno in Etiopia al quale sta contribuendo la multinazionale farmaceutico-sanitaria Msd. “Interveniamo garantendo parti sicuri, cesarei in caso ci fosse bisogno e trasfusioni di sangue in caso di emorragie gravi” sottolinea don Carraro. “Ai bambini dobbiamo assicurare le temperature adeguate per superare la fase iniziale nella quale hanno bisogno di calore”.

Secondo il direttore del Cuamm, la tecnologia e l’innovazione aiutano sia in sala parto che nella fase della neonatologia. “Penso – dice don Carraro – alle culle termiche o ai concentratori di ossigeno, strumenti che ora possiamo utilizzare anche nell’ospedale di Saint Luke, a Wolisso, in Etiopia”.


Il progetto, denominato ‘Con il futuro nel cuore’, è finanziato con una donazione di 750mila dollari attraverso il programma Msd for Mothers. Il contesto, sottolineano i responsabili del Cuamm citando dati della Banca mondiale, “è un continente africano dove a oggi una persona su due non ha possibilità di avere assistenza sanitaria”.

L’obiettivo, a Wolisso, è contrastare tre ritardi all’origine di tassi elevati di mortalità materna e neonatale: nel prendere la decisione di accedere alle cure; nel raggiungere un livello adeguato di assistenza; nel ricevere il trattamento necessario.

Secondo don Carraro, la risposta sta nel migliorare da un lato la domanda, sensibilizzando sull’importanza del parto in una struttura sanitaria e delle visite pre e post natali, e da un altro l’offerta, formando il personale locale sulla gestione delle complicanze ostetriche.

Nel concreto il progetto introduce l’e-partograph, uno strumento che consente di seguire il travaglio riducendo i rischi, e il monitor cardiografico, utile a identificare i casi di sofferenza fetale al momento del ricovero.

Parte dell’intervento l’informatizzazione in tempo reale dei dati dei pazienti in ospedale e l’aumento del personale qualificato, attraverso il supporto specifico alla Scuola per ostetriche e infermieri del Saint Luke. “Uno dei traguardi – evidenzia don Carraro – è raggiungere il 90 per cento dei parti assistiti, a partire dal 59 per cento attuale”.

Obiettivi parte di un impegno più ampio, dove l’ong collabora con realtà imprenditoriali.

“Investiamo 500 milioni di dollari per creare un mondo nel quale le donne non debbano morire di parto” sottolinea Mary-Ann Etiebet, direttore esecutivo di Msd for Mothers. Decisa, in un’intervista con la ‘Dire’, a ribadire come solo attraverso un’alleanza tra pubblico e privato si possa avanzare verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. “Con il Cuamm in Etiopia – sottolinea Etiebet – miglioriamo la qualità dei servizi di assistenza per le donne, incinte, partorienti o neo-mamme”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it