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Terremoto Marche, De Micheli: “Ci sono stati danni, ma zone pericolose già perimetrate”

Lo dice il commissario per la ricostruzione delle zone terremotate

Pubblicato:10-04-2018 08:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:44
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ROMA – “Ho sentito stamattina verso le 5 i sindaci, stanno facendo le verifiche. Ci sono dei danni, la scossa è stata forte e si è sentita molto più di altre di pari grado di qualche tempo fa. Le zone più pericolose sono state perimetrate, abbiamo edifici che sono già stati messi in sicurezza. Gli edifici nuovi, come le scuole, non hanno subito danni, almeno a una prima verifica. Per sicurezza però è stato chiuso tutto. Adesso incontreremo i sindaci coinvolti con il capo della Protezione Civile per organizzare i primi interventi, visto che abbiamo la necessità di riverificare tutti gli immobili che avevano danni lievi o non avevano danni. Dobbiamo ricominciare tutte le verifiche”. Lo dice Paola De Micheli, commissario per la ricostruzione delle zone terremotate, a ‘Circo massimo’ su Radio Capital. 

Lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 30 di agosto, e credo che non appena ci sarà un nuovo governo sarà possibile prorogarlo ancora

“Abbiamo accelerato molto la ricostruzione pubblica, stavano partendo le gare- aggiunge-. Noi continueremo. La mia preoccupazione è che sulla ricostruzione privata possa passare la voglia. Lo Stato ricostruisce le case private se c’è un’espressa volontà e una richiesta del cittadino, ma se si diffonde la paura e la sfiducia che già in parte per varie ragioni c’era prima è del tutto evidente che questo percorso si rallenata ulteriormente, nonostante le procedure semplificate… sono molto preoccupata. Lo stato di emergenza è stato prorogato fino al 30 di agosto, e credo che non appena ci sarà un nuovo governo sarà possibile prorogarlo ancora”.

Quella zona non ha solo il massimo del rischio sismico, ma anche il massimo del rischio idreogeologico ed idraulico

“Casette? Abbiamo dovuto trovare aree idonee- dice ancora-, e quello che sta succedendo oggi dimostra che la prudenza che ci abbiamo messo è stata corretta. Quella zona non ha solo il massimo del rischio sismico, ma anche il massimo del rischio idreogeologico ed idraulico, per questo abbiamo individuato aree che non corressero rischi di allagamenti, visto che andavamo verso l’inverno. Questo ha ritardato gli insediamenti, ma credo che sia stato un ritardo di prudenza giusta. E con il senno di poi, oggi dico che è stato giusto così. Sulla ricostruzione, abbiamo rilevato in alcune ordinanze delle complicazioni oggettive, quindi abbiamo fatto un’ordinanza unica sulla ricostruzione privata, uscita ai primi di gennaio, che cominciava a dare risultati positivi, ma continuavamo, e continueremo, purtroppo, a rilevare che ci sono poche domande, anche se nell’ordinanza abbiamo risolto anche il problema di anticipi finanziari”. 


Non possiamo fermare il terremoto, ma possiamo garantire la ricostruzione con tutte le tecnologie possibili

“Alle persone sfiduciate dico che stiamo creando le condizioni per una ricostruzione sicura. Non possiamo fermare il terremoto, ma possiamo garantire la ricostruzione con tutte le tecnologie possibili. Oltre al fatto che paghiamo tutto, cosa che la legge prevede già, dobbiamo mettere dentro un di più di tecnologie super avanzate per dare la certezza che le case siano sicure. Si parla tanto di burocrazia, ma noi i controlli li dobbiamo fare. Vero, ci mettiamo più tempo, ma dobbiamo avere la certezza il tetto che quando mettiamo un tetto sopra una testa, quel tetto sia fatto come si deve”, conclude De Micheli.

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