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Piccinini (Alleanza Cooperative Agroalimentari): “Reddito e semplificazioni sono temi cruciali”

"Se non ci sono aiuti economici almeno ci sia un alleggerimento della burocrazia, come su siccità e tecniche"

Pubblicato:10-03-2023 16:01
Ultimo aggiornamento:10-03-2023 16:07
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ROMA -Il biologico è una storia di successo, ma “la questione cruciale resta sempre il reddito agli agricoltori e noi con il bio non copriamo i costi. Il biologico ha avuto come tutti i prodotti un importante aumento dei costi di produzione, ma le rese sono come noto minori e quindi il biologico dovrebbe avere un premium price proprio per questo. Però oggi con la crisi dei consumi dell’ortofrutta, del vino e di altri settori che stiamo attraversando in Italia, soprattutto sul mercato interno si fa fatica a vendere prodotti biologici. Soffrono i prodotti tradizionali e tutto si sta spostando verso fasce di prezzo più economiche”. Il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Carlo Piccinini, lo dice a margine dell’iniziativa ‘A tavola con il biologico’.

C’è stata una forte incentivazione da parte dell’Ue nelle Politiche del Green deal per aumentare le superfici coltivate in modo biologico, e l’Italia dovrebbe arrivare al 25%, per noi va bene ma se non sosteniamo anche i consumi produciamo tanto ottimo prodotto bio ma poi non lo vendiamo”, spiega Piccinini.

“I costi in campagna sono aumentati molto, se poi parliamo del surgelato con i costi energetici che sono andati alle stelle lo sentiamo molto, e in Italia c’è una crisi dei consumi importante, anche se noi produttori di fatto trasferiamo sul prodotto finale i rincari che subiamo sui nostri costi di produzione, e purtroppo oggi prevale sempre l’immagine dell’ortofrutta che rincara questo non ci aiuta”, spiega il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari.


Servirebbe dunque un sostegno pubblico al reddito agricolo? “In questo momento per quel che riguarda un intervento statale, non tanto per questo esecutivo ma per le condizioni precedenti il piatto piange, la cassa è vuota e le dimensioni del problema sono tali che difficilmente possiamo pensare a grossi aiuti“, rileva Piccinini. Piuttosto, “con una piccola sburocratizzazione si potrebbe aiutare. Ad esempio per la crisi idrica, la siccità, servono interventi importanti che con il PNRR stanno facendo e spero si realizzeranno, ma ad esempio se una piccola azienda agricola di collina vuole fare un laghetto dove raccogliere l’acqua piovana deve presentare una documentazione spropositata. Questo non rende agevole le cose”, rileva il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari.

Insomma, se non ci sono aiuti economici almeno ci sia un alleggerimento della burocrazia, per la siccità e non solo, e servono anche azioni a livello centrale, operazioni di riallineamento e razionalizzazione delle normative. Infatti oltre alla carenza d’acqua “ci sono emergenze fitosanitarie importanti, già adesso, dove servono risposte o rischiamo di perdere decine di migliaia di ettari di vigneti, fino a un quarto. Parlo della flavescenza dorata, una malattia trasmessa da un insetto alieno, arrivato dal Nordamerica a fine anni 90, che per quasi 20 anni abbiamo controllato efficacemente ma che ora, essendo venuti meno alcuni principi attivi, insetticidi tolti dal mercato e rinnovati in ottica green che va benissimo, abbiamo un problema”, spiega il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Carlo Piccinini. Dunque, “va bene avere un insetto antagonista, ma prima dobbiamo averlo e poi togliere l’insetticida, se facciamo il contrario e togliamo l’insetticida prima di avere l’antagonista è inutile, e il vigneto muore”, avverte Piccinini.

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