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A Mariupol continua l’offensiva, Lavrov: “L’ospedale pediatrico era in mano a estremisti ucraini”

La Russia ha inizialmente negato l'attacco all'ospedale pediatrico di Mariupol ("Non colpiamo obiettivi civili"), poi ha detto che l'ospedale da giorni era in mano al battaglione Azov

Pubblicato:10-03-2022 16:14
Ultimo aggiornamento:11-03-2022 13:25

mariupol ucraina
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ROMA – Un convoglio umanitario che stava portando aiuti a Mariupol è stato costretto a rinunciare e tornare indietro a causa degli intensi combattimenti: ne ha dato notizia la vice-prima ministra dell’Ucraina, Olha Vitaliyivna Stefanishyna. Nella città portuale del Mare di Azov prosegue l’offensiva dell’esercito russo, dove ieri le autorità locali hanno denunciato un “genocidio in atto”, dopo il bombardamento di un ospedale pediatrico in cui hanno perso la vita tre persone e 17 sono rimaste ferite.

L’OSPEDALE PEDIATRICO? ERA IN MANO AGLI ESTREMISTI DA GIORNI

Stamani il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato che l’esercito russo possa aver compiuto un attacco contro obiettivi civili, tuttavia ha assicurato che le autorità apriranno un’indagine perché “nessuno ha informazioni chiare su quanto è avvenuto laggiù”. Stando poi all’agenzia Tass, Lavrov ha ricordato che tre giorni fa, il 7 marzo, la delegazione russa al Consiglio di sicurezza dell’Onu “ha presentato delle prove che dimostravano il fatto che l’ospedale di Mariupol fosse stato da tempo preso sotto il controllo dal Battaglione Azov e da altri estremisti. Tutte le gestanti, le infermiere e il resto del personale era stato cacciato”. Il ministro ha aggiunto che “sta a voi ora trarre conclusioni su come viene fatto il lavaggio del cervello all’opinione pubblica mondiale”.

LAVROV: “L’OSPEDALE DI MARIUPOL ERA BASE PARAMILITARE”

Il ministro degli Affari esteri russo Sergej Lavrov ha smentito che l’attacco che ieri ha colpito l’ospedale pediatrico di Mariupol sia stato condotto dalla Russia, e ha puntato il dito contro il battaglione Azov ricordando che alcuni giorni fa Mosca aveva dimostrato che quella struttura fosse diventata la base del reparto militare ucraino. Stando all’agenzia Tass, Lavrov, dal summit di Antalia, in Turchia – dove stamani ha incontrato il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba – ha dichiarato: “Abbiamo ascoltato più volte una patetica retorica su alcune presunte atrocità commesse dall’esercito russo”. Il capo della Diplomazia di Mosca ha quindi ricordato: “Tre giorni fa, il 7 marzo, la delegazione russa al Consiglio di sicurezza dell’Onu ha presentato delle prove che dimostravano il fatto che l’ospedale in questione fosse stato da tempo preso sotto il controllo dal Battaglione Azov e da altri estremisti. Tutte le gestanti, le infermiere e il resto del personale era stato cacciato”. Il ministro ha aggiunto: “Sta a voi ora trarre conclusioni su come viene fatto il lavaggio del cervello all’opinione pubblica mondiale”. Il Battaglione Azov è ritenuto un movimento paramilitare vicino all’ideologia della destra estrema, accusato di violenze sulla popolazione tra il 2015 e il 2016 in un rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Nel 2019 Facebook ne aveva bandito i contenuti in quanto accusato di diffondere discorsi d’odio, misura revocata lo scorso 25 febbraio.


VON DER LEYEN: “ATTACCO ALL’OSPEDALE È UN CRIMINE DI GUERRA”

“Il bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol è disumano, crudele e tragico. Sono convinta che sia un crimine di guerra”. Sono queste le parole con cui la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen condanna su Twitter l’attacco a una struttura sanitaria pediatrica nella città dell’Ucraina meridionale denunciato ieri dal presidente Volodymyr Zelensky. “Abbiamo bisogno di un’indagine completa“, ha poi aggiunta la presidente.

ONU: “TERZO ATTACCO A OSPEDALI PEDIATRICI DALL’INIZIO DEL CONFLITTO”

L’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol si configura come il terzo a una struttura ospedaliera riservata a donne e minori da quando è iniziata l’offensiva militare della Russia in Ucraina: a dare l’allarme è stato Jaime Nadal, rappresentante per l’Ucraina del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (United Nations Population Fund, Unfpa) L’attacco contro la struttura di Mariupol si è consumato ieri, causando la morte di tre persone, ed è stato attribuito alla Russia. Gli altri due che sono stati “completamente distrutti” si trovano a Zhytomyr e Saltivsky.

Nadal non ha chiarito chi è responsabile di questi ultimi due attacchi e se ci sono state vittime. Già qualche giorno fa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva chiesto di evitare violenze e raid contro strutture medico-sanitarie, in accordo con il diritto umanitario internazionale che obbliga le parti a non coinvolgere i civili e le strutture civili nei conflitti.

ATTACCHI AEREI ANCHE A ZHYTOMYR

Intanto Serhii Sukhomlyn, sindaco della città occidentale di Zhytomyr, ha riferito che una palazzina, una centrale termica e due ospedali sono stati colpiti da attacchi aerei russi. Al momento non si registrerebbero vittime.

STATI UNITI: BUGIE DALLA RUSSIA SU ESPERIMENTI ARMI BATTERIOLOGICHE

Infine, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha negato le accuse mosse da Mosca di esperimenti condotti in Ucraina col Sostegno degli Stati Uniti per produrre armi batteriologiche, dopo che il Cremlino aveva affermato di aver individuato diversi laboratori e distrutto provette contenenti tra gli altri i virus della peste e dell’antrace. Psaki ha accusato il governo russo di fare “propaganda” e avvertito che è necessario “tenere d’occhio la Russia” perché potrebbe stare progettando di “impiegare armi chimiche”.

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