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Ucraina, congelati i beni di Abramovich: ora non può vendere il Chelsea

Sono sette gli oligarchi colpiti dal provvedimento inglese, a causa della guerra che la Russia sta portando avanti

Pubblicato:10-03-2022 11:29
Ultimo aggiornamento:10-03-2022 11:35
Autore:

rublo
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ROMA – Il governo inglese ha sanzionato Roman Abramovich congelando i suoi beni, Chelsea compreso. Ora il magnate non può vendere il club. Lo scrive su Twitter il giornalista del Times Steven Swinford.

Sono sette gli oligarchi colpiti dal provvedimento inglese, a causa della guerra che la Russia sta portando avanti in Ucraina. Il Chelsea può proseguire nella ordinaria attività, come ad esempio disputare regolarmente le partite. Ma il club non può essere venduto, e comunque non sarebbe Abramovich a beneficiarne.

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Oltre ad Abramovich gli altri sei uomini d’affari russi colpiti dal congelamento dei beni in Gran Bretagna sono Igor Sechin, Oleg Deripaska, Andrey Kostin, Alexei Miller, Nikolai Tokarev e Dmitri Lebedev.

Il primo ministro Boris Johnson, ha dichiarato che “non possono esserci rifugi sicuri per coloro che hanno sostenuto il feroce assalto di Putin all’Ucraina. Le sanzioni di oggi sono l’ultimo passo nel sostegno incrollabile del Regno Unito al popolo ucraino. Saremo spietati nel perseguire coloro che consentono l’uccisione di civili, la distruzione di ospedali e l’occupazione illegale di alleati sovrani”.

Per quanto riguarda il Chelsea il governo dice che “per garantire che il club possa continuare a competere e operare, stiamo rilasciando una licenza speciale che consentirà di rispettare le partite, il personale da pagare e chi ha comprato i biglietti. Le squadre di calcio sono beni culturali e le fondamenta delle nostre comunità. Ci impegniamo a proteggerli”.

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