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Coronavirus, farmacisti ospedalieri in azione per assicurare preparazioni galeniche salvavita

I farmacisti delle Aziende Sanitarie stanno rispondendo con un presidio professionale che li impegna h24 all'interno degli ospedali, sui territori, nelle unita' di crisi attivate a livello regionale ed ospedaliero

Pubblicato:10-03-2020 10:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:07
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ROMA – La diffusione del COVID-19 sta mettendo a dura prova il nostro Paese, il SSN e tutti gli operatori. I farmacisti delle Aziende Sanitarie stanno rispondendo con un presidio professionale che li impegna h24 all’interno degli ospedali, sui territori, nelle unita’ di crisi attivate a livello regionale ed ospedaliero: e’ quanto sottolinea la Societa’ Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) con un comunicato stampa nel quale evidenzia le numerose attivita’ svolte dai farmacisti ospedalieri in questo periodo di emergenza sanitaria, in ambito strategico organizzativo, in ambito galenico e nella logistica e nell’approvigionamento di farmaci, disinfettanti e dispositivi per la sicurezza di pazienti e operatori.

Nello specifico SIFO ha condiviso oggi una “Istruzione operativa per l’allestimento di preparati magistrali a base di antiretrovirali da somministrare a pazienti non in grado di deglutire forme solide intere”, documento tecnico che viene proposto a tutti i farmacisti ospedalieri italiani per l’assistenza di pazienti in terapia intensiva. Si tratta di un documento che – in previsione di un aumento della necessita’ di somministrare farmaci disponibili oggi solo in compresse a pazienti intubati e della mancanza sul mercato di altre forme farmaceutiche idonee alla somministrazione attraverso sondino – mette in comune alcune informazioni galeniche elaborate sulla base della letteratura scientifica internazionale. Il campo di applicazione di queste istruzioni si riferisce ad un galenico magistrale destinato a quei pazienti che non sono in grado di deglutire forme farmaceutiche orali solide e necessitano quindi della riduzione della compressa in una forma liquida di differenti formulazioni a base di lopinavir, ritonavir, darunavir e cobicistat. La sopradescritta procedura e’ stata elaborata dall’Area Galenica Clinica SIFO e da SIFAP (la Societa’ dei Farmacisti Preparatori).

Inoltre la SIFO sta collaborando attivamente con l’European Association of Hospital Pharmacists (EAHP) per la definizione collaborativa di pratiche e modelli di farmacia ospedaliera con cui affrontare l’emergenza in una scala sovra-nazionale. A tutto questo si aggiungono l’impegno e la collaborazione che i farmacisti ospedalieri italiani stanno offrendo alle direzioni strategiche ed ai provveditori a dimostrazione della capacita’ di essere elemento di unione all’interno della filiera sanitaria. Si tratta quindi, nel complesso, di attivita’ svolte da tutti i farmacisti ospedalieri italiani e fortemente orientate a governare alcuni tra i temi piu’ critici e sensibili dell’emergenza da COVID-19, all’interno dell’immenso spiegamento organizzativo e professionale di forze, attivita’ e responsabilita’ che sta coinvolgendo l’intero Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Proprio di fronte a questo scenario, SIFO coglie l’occasione per sottolineare la propria sorpresa e fortissima delusione di fronte al Decreto del 5 marzo 2020 nel quale si ipotizza l’assunzione con incarichi di lavoro autonomo di specializzandi o pensionati dell’ambito sanitario di varie specialita’ (dalla terapia intensiva alla radiodiagnostica) dimenticando proprio i farmacisti ospedalieri, una sottovalutazione della necessita’ di risorse nell’ambito specifico che potrebbe rivelarsi tragica ai fini della corretta gestione di una crisi che ha dimensioni e ricadute ad oggi non correttamente misurabili sui cittadini, sul Ssn e sul sistema Paese. 


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