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Etiopia, prove di unità tra le comunità della diaspora a Roma

Intervista a Aster Carpanelli, docente di lingua amarica e presidente dell’Associazione Culturale Panafricana

Pubblicato:10-03-2019 09:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:12
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ROMA – “L’idea di riunire la comunità etiope a Roma è arrivata dopo che il nuovo primo ministro Abiy Ahmed ha portato un vero cambiamento nella nostra società concedendo al popolo etiopico i diritti di cui è stato privato per anni”. A parlare con l’agenzia Dire è Aster Carpanelli, docente di lingua amarica e presidente dell’Associazione Culturale Panafricana. L’esperta illustra il momento di riorganizzazione che sta vivendo la comunità etiope della capitale italiana, afflitta da divisioni etniche e politiche.

“La spinta a riunirci è arrivata dal fatto che la situazione in Etiopia è cambiata, la maggioranza degli etiopi ha grande fiducia nel governo che ha concesso libertà di espressione al popolo e libertà di stampa agli organismi mediatici. Assecondati dalle nuove politiche, ci siamo riuniti in un comitato provvisorio e abbiamo organizzato il festival dell’Unità etiope che ha avuto già una prima edizione a febbraio”.

Parlando dell’evento ha spiegato soddisfatta: “Ha riunito in una festa associazioni, famiglie italo-etiopi, diplomatici e funzionari, il risultato ci ha fatto sperare in una prossima edizione”.


Carpanelli annuncia poi l’Assemblea generale in programma per domenica 10 marzo che si terrà alle 16 al numero 55 di via Santa Croce in Gerusalemme, nel quartiere Esquilino. La speranza è di “riunire gli etiopi di prima e seconda generazione sotto uno stesso ombrello associativo invitando le 36 associazioni etiopiche ed italo-etiopiche attive a Roma ad incontrarsi e riunirsi in un solo soggetto”.

In particolare, prosegue la docente, “durante l’incontro sarà eletta la commissione definitiva per l’organizzazione annuale del neonato festival dell’Unità etiope e vorremmo promuovere un’ampia discussione per porre le basi per riunire la comunità etiopica”.

Quasi a voler rispondere alle ostilità manifestate da alcuni contro i migranti, Carpanelli sottolinea che l’Italia “è solo un Paese di passaggio per gli etiopi. In moltissimi puntano alla residenza negli Stati Uniti o in Inghilterra. La comunità negli anni novanta era molto più ampia”.

Ad oggi il numero di residenti di origine etiope a Roma è di oltre 2mila persone, secondo dati Istat del 2018. Questo conferma la capitale prima città in Italia per la diaspora etiope.

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