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Tav, Conte: “A breve incontro con Macron e Juncker, ora viene il difficile”

"Soddisfatto per risposta Telt che conferma come si possano avviare le dichiarazioni di interesse senza far partire i bandi di gara per alcuni mesi"

Pubblicato:10-03-2019 10:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:12
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ROMA – “Mi ha molto soddisfatto la risposta di Telt che conferma come si possano avviare le dichiarazioni di interesse senza far partire i bandi di gara per alcuni mesi, senza il rischio di penali o di altri oneri per lo Stato e senza perdere gli eventuali finanziamenti europei, che servirebbero solo se l’opera andasse avanti. Ora viene il difficile, convincere Francia e Commissione Ue delle nostre buone ragioni illustrate dall’analisi costi-benefici, che indica una perdita di 7-8 miliardi per tutti e tre, non solo per l’Italia”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in un’intervista al ‘Fatto Quotidiano’.

Conte, dopo aver sottolineato che “nessuna cordata imprenditoriale è venuta a farmi pressioni”, ha spiegato che ne parlerà “quanto prima con il presidente della Commissione Juncker e col presidente francese Macron. Stamane (ieri, ndr), mentre scrivevo a Telt, ho avvertito di questa interlocuzione sia Juncker sia Macron trasmettendo la lettera a Telt e chiedendo di incontrarli per avviare un processo decisionale condiviso. Che sarà complicato, ma che sono fiducioso di portare a buon fine”.

“Prima di prendere in mano il dossier Tav- ha detto ancora Conte-, davvero non avevo alcuna opinione in materia. Poi, cominciando a studiare, mi son reso conto che i bandi dell’opera vera e propria non erano neppure partiti. E ho iniziato a dubitare della sua utilità, tanto più che deve ancora iniziare”. E ancora: L’analisi costi-benefici di Ponti “ha retto bene allo stress test. E allora ho avvertito tutti i presenti che nessuno deve permettersi di dirmi: l’analisi regge, ma la buttiamo nel cestino perché l’opera va fatta lo stesso senza discuterne. Ma come: abbiamo parlato per cinque mesi agli italiani dell’analisi costi-benefici e poi la cestiniamo? Sarebbe una presa in giro e io non sono un pagliaccio. Ecco il metodo: finché ci sarò io a Palazzo Chigi, non permetterò a nessuno di deviare le mie decisioni per ragioni di parte, ideologiche o affaristiche. È l’unico metodo che può garantire i soldi e gli interessi dei cittadini italiani”.








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LA LETTERA DI CONTE E LA RISPOSTA DI TELT

Ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato una lettera alla Telt, società incaricata della realizzazione della Torino – Lione, “invitandola ad astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano con riguardo ai bandi di gara”. La società Telt ha risposto confermando “che i capitolati di gara non partiranno senza l’avallo del mio Governo e del Governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato”, scrive Conte su Facebook.

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