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Roma, assicurazioni contro le buche. Sna avverte: “Occhio a cosa c’è scritto dentro”

L'altolà di Claudio Demozzi, il presidente del Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna)

Pubblicato:10-03-2018 14:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:36

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ROMA – “Sono tipi di coperture assicurative che esistono sul mercato già da qualche anno. Ma bisogna leggere attentamente il contratto, come sempre si deve fare con una polizza, meglio se con l’aiuto di un agente assicurativo, perché non sempre quanto si sottoscrive corrisponde poi a quello che si pensa. Tutto qua”. Risponde così il presidente del Sindacato nazionale Agenti di Assicurazione (Sna), Claudio Demozzi, interpellato dall’agenzia Dire in merito ad una compagnia assicurativa che proprio in questi giorni avrebbe lanciato una polizza per le auto da 25 euro, per tutto l’anno, indirizzata ai cittadini romani alle prese con le buche nelle strade.

Gli italiani, in linea generale, sembrano intanto essere un popolo di ottimisti: nonostante gli eventi atmosferici e le catastrofi naturali a cui si è assistito in questi anni, infatti, non c’è stato un incremento di richieste per le assicurazioni.

“Dal mio osservatorio privilegiato, quello della Sna- dice Demozzi- che è la più grande associazione della categoria degli agenti di assicurazione in Italia (con circa 10mila iscritti), lo posso confermare: le richieste di polizze non sono aumentate negli anni. Evidentemente non è un pensiero degli italiani, che non hanno cambiato mentalità neppure di fronte ai grandi terremoti”.


Eppure, per una famiglia media, perdere la casa e non averla assicurata “è un disastro”, dice il presidente Sna: “Il problema è che in Italia c’è una mentalità molto assistenziale e i cittadini continuano a sperare nell’intervento dello Stato, dando per scontato che una soluzione la trovi”. Persino sulle autovetture le assicurazioni per eventi atmosferici non sono così diffuse come dovrebbero: “Mentre nei Paesi europei avviene in modo automatico- aggiunge Demozzi- qui da noi c’è ancora una ristrettissima minoranza di proprietari di veicoli che estendono l’assicurazione a questo tipo di eventi, nonostante ogni anno la grandine distrugga migliaia di auto“.

Soprattutto per quanto riguarda il tema delle assicurazioni sulle abitazioni, l’italiano medio ha “sensibilità insoddisfacente”. Spiega all’agenzia Dire il presidente del Sindacato nazionale Agenti di Assicurazione: “Qualche richiesta è stata fatta, ma anche in questo caso non come era legittimo attendersi dopo gli eventi che si sono verificati nel nostro Paese. Se si pensa poi all’altissima percentuale di proprietari di abitazioni in Italia, che si avvicina all’80% (con un record europeo), in teoria non dico tutti, ma almeno una buona parte degli italiani dovrebbero pensare a coprire il loro bene principale, cioè la casa, dagli eventi catastrofali. Ma non è così”.

Demozzi ricorda quindi che da qualche anno “sta tornando di moda l’idea di obbligare i proprietari di abitazioni a stipulare assicurazioni di questo tipo- dice- con governi che di tanto in tanto hanno avanzato l’ipotesi di introdurre una legge ad hoc per gli eventi catastrofali”.

Tornando agli eventi atmosferici ‘puri’ (come grandine e vento), in questo caso le assicurazioni per le autovetture sono di numero maggiore e “piuttosto diffuse tra gli automobilisti- prosegue ancora Demozzi- anche se ancora poche rispetto al numero di veicoli che circolano”.

Ma tra nord, centro e sud Italia, dove avvengono più richieste di stipula di assicurazioni? “Le richieste ci sono ovunque- risponde il presidente dello Sna- ma è il livello dei prezzi e la disponibilità delle compagnie ad essere diverso: al nord le coperture costano meno e c’è più disponibilità da parte delle compagnie a concederle a tutti; al sud, invece, il prezzo è mediamente più alto e c’è una disponibilità inferiore; per cui anche se un cliente è interessato, a volte ha difficoltà a trovare una compagnia che gli copra il rischio. Ma se vogliamo, la colpa è anche delle stesse grandi compagnie- conclude- che offrono scarsa disponibilità, soprattutto in certe regioni del sud”.

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