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Italia-Iraq, avanti con il ‘salvataggio’ delle opere d’arte distrutte dall’Isis

Dal 2014 il Mibact ha intrapreso il monitoraggio satellitare dei danni inflitti da Isis sul patrimonio culturale dei territori sotto occupazione

Pubblicato:10-03-2017 14:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:00

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ROMA – E’ terminata agli inizi di marzo la prima parte del programma “Sostegno all’azione istituzionale di protezione e recupero del patrimonio culturale iracheno”, finanziata al Segretariato generale Mibact e dal ministero Affari esteri/Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Presso l’Iraqi Institute for the Conservation of Antiquities and Heritage (Iicah) di Erbil si è tenuta la cerimonia di chiusura dei due corsi di formazione “Monitoraggio e protezione del paesaggio archeologico: dal Remote Sensing alla Prospezione Archeologica” (Monitoring and Saving Archaeological Landscape: from Remote Sensing to Field Survey) e “Attività di primo intervento e tecniche di conservazione del patrimonio archeologico” (First Aid and Conservation Techniques of Damaged Archaeological Sites), avviati il 15 gennaio 2017. I due corsi, incentrati sul trasferimento tecnologico e di competenze (Remote Sensing; cartografia archeologica GIS-based; survey; conservazione dei materiali archeologici: pietra e mattone crudo) hanno coinvolto venti studenti iracheni e curdi per un totale di 420 ore di lezioni frontali e sul campo.

Dal 2014 il Mibact ha intrapreso, in collaborazione con l’Unesco e con lo State Board of Antiquities and Heritage iracheno e in sinergia interistituzionale con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, il monitoraggio satellitare dei danni inflitti da Isis sul patrimonio culturale dei territori sotto occupazione. Nell’ambito di questa azione è stata realizzata la formazione di personale del ministero della Cultura iracheno e della Regione Autonoma del Kurdistan all’uso di queste metodiche al fine di rendere gli uffici iracheni autonomi nell’applicazione di queste avanzate tecnologie. Il programma, che si concluderà il prossimo ottobre, prosegue ora con missioni di restauratori italiani presso i laboratori di restauro del Museo archeologico nazionale di Baghdad per l’assistenza ai colleghi iracheni nei settori della conservazione del libro e materiale di archivio, di sculture archeologiche in pietra e di reperti antichi in avorio e metallo.


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