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Uti, Pantonin: “Disponibile a rimodulare fondo di perequazione”

TRIESTE - "Il termine per la costituzione delle UTI è

Pubblicato:10-03-2016 17:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:22

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Paolo-Panontin-FVGTRIESTE – “Il termine per la costituzione delle UTI è già stato prorogato dal 31 ottobre 2015 al 15 aprile 2016 e ulteriori rinvii dei tempi non farebbero bene alla riforma. Sono consapevole che ogni qualvolta si approssima una scadenza e, come in questo caso si tratta di un cambiamento particolarmente sfidante, c’è un comprensibile timore di non essere all’altezza del compito e scatta la richiesta di una proroga. Ma se di proroga in proroga si dovesse procrastinare l’avvio fino al momento della scadenza del mandato, non attueremo mai questa riforma, che da tutti i capigruppo è stata considerata impellente e necessaria“.
Lo ha ribadito l’assessore regionale alle Autonomie locali e al coordinamento delle riforme Paolo Panontin, rispondendo a una delle due principali richieste avanzate dai capigruppo di tutte le forze politiche in Consiglio regionale, che sono stati convocati oggi, assieme al presidente di Anci e Uncem, nella sede della Regione di Udine per una riunione propedeutica all’attivazione di un tavolo politico che ponga le “premesse per l’avvio di una riforma condivisa”.
Se sul tavolo ci sarà una vera trattativa per trovare una soluzione condivisa e non una partita a scacchi la disponibilità dell’amministrazione regionale è confermata“, ha assicurato Panontin, rendendo noto che le parti si ritorneranno a incontrare nei prossimi giorni anche con le delegazioni che Anci e Uncem oggi hanno preannunciato.
Sono disponibile ad affrontare puntualmente alcune questioni, non a sottoporre la riforma ad una revisione complessiva. Solo così sarà possibile capire se vi è questa disponibilità collettiva a trovare una mediazione o se le richieste avanzate sono solo tese a un rinvio strumentale”.
Il riferimento è ovviamente ai ricorsi pendenti, per la cui discussione il Tar ha fissato la data del 23 marzo. “Siamo in una fase delicata, che definirei di potenziale transazione, in cui ognuno è tenuto a fare un passo indietro. Se vi sarà questo passo indietro da parte di tutti sono disponibile a ragionare nel merito delle questioni sollevate. Finora, però, ho sentito solo chiedere alla Regione di fare questo primo passo”.
Fatto salvo questo principio, anche sulla seconda richiesta, modulata oggi in forme e intensità differenti a seconda dal gruppo politico, ma su cui tutti convergono, ovvero l’eliminazione del fondo di perequazione, Panontin ha fatto aperture di metodo.
C’è la ampia disponibilità a riconsiderare i meccanismi e criteri di accompagnamento finanziario  al trasferimento delle funzioni. Non ci può essere però una totale cancellazione di queste modalità“, ha chiarito Panontin.

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