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ROMA – È in lista per essere operata alla spalla dopo esser stata aggredita da uno dei suoi studenti. È accaduto a gennaio, a Spinaceto all’Istituto comprensivo David Sassoli, alla docente di matematica Vanessa Iuri. Lui, lo studente al quale la professoressa aveva tolto il cellulare, ha 16 anni, è ucraino e da sempre manifesta agitazione e disagio.
La storia di questa insegnante, come lei stessa segnala nel suo racconto, non è solo la cronaca di una generazione o di un ragazzo ‘difficile’, ma ricorda la difficoltà quotidiane che hanno i docenti in classe a gestire alunni con problematicità, magari di diverse nazionalità, che spesso nemmeno parlano o comprendono l’italiano, o di ragazzi con difficoltà di apprendimento che vanno supportati.
Alla Dire Vanessa Iori ha denunciato “l’indolenza” dell’Istituto Comprensivo David Sassoli e il rimpallo tra consiglio d’Istituto e quello di classe: la scuola ad oggi non risulta abbia adottato alcun provvedimento verso il ragazzo.
“Sono intervenuti gli agenti, ma nessuno nella scuola mi ha soccorso– racconta- se non due alunne che sono uscite per chiedere aiuto. Il regolamento d’Istituto parla chiaramente delle sanzioni, dal punto 9, ma nulla è stato fatto”, spiega ancora la docente.
L’insegnante denuncia anche una cattiva prassi riguardo alle ore di sostegno. “I docenti di sostegno normalmente stanno insieme ai docenti di materia. Ma accade che alcuni docenti di sostegno non vengano in classe e per non dare scalpore non dichiarano il loro orario. Nessuno sa mai dove sono. Ed è così che casi come quello del ragazzo ucraino restano lì, irrisolti e non gestiti da anni. Così la scuola diventa una bomba ad orologeria. Serve un controllo sulle ore di sostegno“.
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