Il nostro Trump quotidiano: oggi annuncia nuovi dazi del 25% su acciaio e alluminio

"Colpiremo tutti", ha detto. Ma in particolare Canada e Messico, che sono i primi partner commerciali, e che erano riusciti ad evitare le prime "picconate". L'Ue: "Per ora solo annunci generici"

Pubblicato:10-02-2025 10:32
Ultimo aggiornamento:10-02-2025 16:36

Trump nucleare
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ROMA – Un Donald Trump al giorno toglie la noia di torno. Il Presidente americano ci tiene al nostro intrattenimento, e quindi dopo aver passato la domenica a dipingersi come l’unto del Signore che riporta la pace sulla terra, ha preannunciato che oggi firmerà nuovi dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti. Colpiranno “tutti”, stavolta. Anche i suoi maggiori partner commerciali, Canada e Messico che avevano evitato la prima “picconata”.

Il pre-annuncio di Trump è arrivato mentre entravano in vigore i dazi di ritorsione della Cina, annunciati la scorsa settimana, su prodotti per un valore di 14 miliardi di dollari. Un dazio del 15% su carbone e del 10% su petrolio greggio, attrezzature agricole e alcuni veicoli.

“Molto semplicemente, se loro fanno pagare a noi, noi facciamo pagare a loro”, ha detto Trump.

Secondo i dati del governo e dell’American Iron and Steel Institute, le principali fonti di importazione di acciaio dagli Stati Uniti sono Canada, Brasile e Messico, seguiti da Corea del Sud e Vietnam. Ma è di gran lunga il Canada il più grande fornitore di alluminio primario agli Stati Uniti, con il 79% delle importazioni totali nei primi 11 mesi del 2024.

E l’EUROPA RISPONDE (PIU’ O MENO)

Dazi nei confronti delle esportazioni europee sarebbero “ingiustificati” e, nel caso davvero fossero davvero imposti, determinerebbero “una reazione” per proteggere imprese, lavoratori e consumatori: così la Commissione europea, su quelli che definisce al momento solo “annunci generici senza dettagli o chiarimenti scritti” da parte degli Stati Uniti.

“Al momento non abbiamo ricevuto alcuna notifica ufficiale riguardo all’imposizione di dazi aggiuntivi sui prodotti dell’Ue”, la premessa della Commissione. “Non risponderemo ad annunci generici privi di dettagli o chiarimenti scritti”. Poi, sul merito: “L’Ue non vede alcuna giustificazione per l’imposizione di dazi sulle proprie esportazioni; reagiremo per proteggere gli interessi delle imprese, dei lavoratori e dei consumatori europei da misure ingiustificate”.
Nella nota si propone una riflessione più generale.

“L’imposizione di dazi sarebbe illegale e controproducente dal punto di vista economico, soprattutto considerando le catene di produzione profondamente integrate che l’Ue e gli Stati Uniti hanno sviluppato attraverso il commercio e gli investimenti transatlantici” sottolinea la Commissione. E ancora: “I dazi sono, di fatto, tasse; imponendoli, gli Stati Uniti tasserebbero i propri cittadini, aumentando i costi per le imprese e alimentando l’inflazione”. Secondo la Commissione, “i dazi accrescono inoltre l’incertezza economica e compromettono l’efficienza e l’integrazione dei mercati globali”.

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