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ROMA – Il Festival non è ancora iniziato ma promette già grandi emozioni. Almeno così, sembra presentarsi la prossima edizione di Sanremo, a giudicare dalla reazione di Gabriele Corsi, che non è riuscito a trattenere le lacrime nel corso del programma Prima Festival, condotto insieme a Bianca Guaccero e Maria Sole Pollio.
Dopo aver ascoltato, il brano di Simone Cristicchi ‘Quando sarai piccola’ dietro le quinte, il conduttore non è riuscito a trattenere le proprie emozioni durante l’intervista al cantante. “Ascoltandoti anche in prova non c’era nessuno che non si fosse commosso. C’è chi dice che il dolore condiviso è più leggero, non so se sia così, ma io dico semplicemente grazie”, ha detto Corsi, per poi allontanarsi pochi secondi chiedendo scusa. Tornato davanti le telecamere, ha abbracciato Cristicchi che lo ha ringraziato.
Gabriele Corsi si commuove per la canzone di Simone Cristicchi, dedicata alla madre. #Sanremo2025 pic.twitter.com/EuEOx67ljJ
— Trash Italiano (@trash_italiano) February 9, 2025
IL TESTO DI CRISTICCHI
Cresce l’aspettativa per il brano di Simone Cristicchi, dunque, che per il valore emozionale di ‘Quando sarai piccola’ ha già ricevuto il Premio Lunezia 2025. A raccontare come è nata la canzone è stato lo stesso cantautore durante la sua conferenza stampa. La “storia di vita vera” a cui Cristicchi fa riferimento è quella di sua madre Luciana, che nel 2012, ad appena 63 anni, è stata colpita da un’emorragia cerebrale in seguito alla quale non è stata più la stessa. “È come se fosse tornata una bambina”, ha confidato il cantautore romano, spiegando la paura di perdere la figura di riferimento per eccellenza della sua vita. “Con ‘Quando sarai piccola’, almeno all’inizio, mi sono concentrato sulla tenerezza che si prova nel vedere una madre in queste condizioni. Poi però ho percepito l’importanza di inserire anche la sensazione di impotenza e rabbia. Ancora adesso faccio fatica ad accettare quello che è successo”.
Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
Ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
Che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
E sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davverochi sono,
A capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio
E sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare,
Ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio
Che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare
E la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria
Che non so dimenticare.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
E sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
Che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
Buonanotte.
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