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Processo Condor, ergastolo per l’ex presidente del Perù

Francisco Morales Bermúdez, cento anni, è stato condannato in contumacia per l'assassinio di due cittadini italo-argentini

Pubblicato:10-02-2022 17:07
Ultimo aggiornamento:10-02-2022 17:07
Autore:

giustizia
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ROMA – La Corte di cassazione italiana ha confermato la condanna all’ergastolo per l’ex presidente del Perù Francisco Morales Bermúdez, al potere tra il 1975 e il 1980, ritenuto l’organizzatore dell’omicidio di due cittadini italo-argentini nel contesto della cosiddetta ‘Operazione Condor’. Con questo termine si intende una rete di cooperazione tra forze armate e servizi segreti di governi autoritari sudamericani attiva tra gli anni ’70 e ’80, maturata nell’ambito di una strategia di politica estera degli Stati Uniti in ottica anti-comunista. L’ultimo grado di giudizio della giustizia italiana ha rifiutato il ricorso presentato dai legali dell’ex presidente contro un verdetto emesso nel 2017. Il capo dello Stato peruviano, 100 anni e origini italiane, non si trova in Italia ed è stato quindi condannato in contumacia. Le due persone uccise durante il suo governo sono Lorenzo Vinas Gigli e Horacio Campiglia, all’epoca della loro scomparsa, nel 1980, militanti dell’organizzazione peronista nota come Montoneros. La sentenza è parte del cosiddetto processo Condor, un maxi procedimento cominciato nel 2015 dopo circa 20 anni di indagini sulle sparizioni e le morti di 43 persone, di cui 23 con cittadinanza italiana, avvenute in sette Paesi sudamericani fra gli anni ’70 e ’80 nell’ambito dell’omonima operazione. Arturo Salerni, rappresentante delle famiglie delle vittime, in viaggio in Argentina, ha scritto sui suoi profili social: “Questa è una pagina importante sulla strada per scoprire la verità sull’accordo criminale tra i regimi in America Latina e per fare giustizia per i crimini commesso negli anni ’70 contro oppositori politici e sindacalisti, da non dimenticare mai. Mai più terrorismo di Stato”, ha concluso l’avvocato.

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