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Gestore del bistrot Bonaccorsi contro un cronista ‘Dire’: “Ti spezzo il collo”

Giorgio Perna, gestore del locale in via Saragozza, ha affrontato un giornalista della nostra agenzia strappandogli la mascherina e colpendolo così in volto, per poi minacciarlo ripetutamente

Pubblicato:10-02-2021 18:18
Ultimo aggiornamento:11-02-2021 16:11

bistrot Bonaccorsi bologna
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BOLOGNA – “Ti spezzo il collo”. “Ho la tua foto”. Sono alcune delle frasi proferite dal gestore del bistrot Bonaccorsi di via Saragozza, a Bologna, nei confronti del giornalista dell’agenzia ‘Dire’ che oggi si è recato fuori dal locale dopo che il sindaco, Virginio Merola, ha firmato un’ordinanza che, come recita il comunicato dell’amministrazione, ne impone la chiusura dalle 15 alle 6 “dopo numerose segnalazioni sul mancato rispetto delle misure di contenimento imposte dalla pandemia”.

Il giornalista della ‘Dire’ poco dopo le 15 ha chiesto un commento a Giorgio Perna, che ha preferito non rispondere limitandosi a poche frasi e lasciando la parola all’ex consigliere comunale Massimiliano Mazzanti. Conclusa l’intervista, il cronista si è fermato per qualche minuto poco distante dall’ingresso del locale per scrivere un articolo con il cellulare. Poco dopo, Perna (senza mascherina) si è avvicinando raccomandandogli di “non scrivere niente di brutto” aggiungendo, poi, “togliti la mascherina”. Di fronte alla richiesta reiterata più volte, il giornalista ne ha chiesto il motivo e Perna ha risposto affermando: “Toglitela, o te la tolgo io”. Cosa effettivamente successa: il ristoratore ha strappato con forza la mascherina dal volto del giornalista e, nel farlo, lo ha colpito con una manata sul labbro. Sono quindi iniziate le minacce: “Ti ho visto in faccia”, “ti scatt’ a capo”, “ti faccio cap’ e muro”, “ti spezzo il collo“. Il cronista ha cominciato quindi ad allontanarsi, raggiunto pochi metri più in là da Mazzanti che gli ha chiesto cosa fosse avvenuto.

Nel frattempo, Perna è tornato ad avvicinarsi dicendo “devi cancellare il video” e poi “vattene da qua o ti rincorro fino alle due Torri”. Quando il cronista era ormai sulla strada, Perna (così come testimonia un video in possesso della ‘Dire’) ha continuato con insulti e minacce: “Pezzo di merda, sei un pezzo di merda. E ora ormai ti…”, ha aggiunto indicandosi con una mano il viso. E ancora: “Ti scatt’ ‘a capo… ti spezzo le cosce, è meglio che lo sai…”. E infine: “Ti ho fotografato”, ha urlato Perna mentre il cronista si allontanava.

Quel che è successo oggi, e viene qui raccontato e documentato con un video, è un brutto fatto di cronaca. Lo resocontiamo con precisione, così come abbiamo dato conto dell’iniziativa che si è svolta nel locale sul tema delle Foibe, per dovere di cronaca e per far capire quanto sia prezioso, e alle volte per nulla facile, fare informazione. Ma anche per dire che le minacce -così insistite e mirate- sono sproporzionate e gravi. Se è comprensibile la difficoltà di uno stato d’animo di un momento, non è accettabile che questo si trasformi in aperte intimidazioni. Il nostro giornalista ha fatto il suo mestiere con correttezza e rispetto.
Mattia Cecchini, caporedattore agenzia DIRE


ASER: INSULTI E MINACCE SONO INACCETTABILI. SOLIDARITÀ ANCHE DA MEROLA E LEPORE

L’Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser) esprime “tutta la solidarietà e vicinanza al collega dell’Agenzia di stampa Dire minacciato e insultato pesantemente dal gestore di un locale di Bologna raggiunto da un’ordinanza di chiusura anticipata da parte del sindaco Virginio Merola. Il collega stava semplicemente facendo il suo lavoro di cronista, cercando di raccogliere le reazioni del titolare al provvedimento ma è stato insultato a più riprese con gravi epiteti, ‘pezzo di merda’, e gravi minacce come ‘ti spezzo le cosce, è meglio che lo sai, ti ho fotografato’, espressioni non accettabili in una società democratica”.

Il sindaco Virginio Merola esprime solidarietà al giornalista dell’Agenzia Dire “insultato, minacciato e aggredito dal gestore del Bistrot Bonaccorsi. Un comportamento ingiustificabile e violento con aspetti penalmente rilevanti”. E “solidarietà e vicinanza al giornalista della agenzia Dire minacciato da un gestore di bar chiuso alle 15 con ordinanza del sindaco, a seguito di numerose violazione degli orari imposti per contenere il contagio del Covid”, arrivano anche l’assessore Matteo Lepore. “Trovo inquietante ancora una volta- aggiunge in un comunicato- la presenza sul posto di esponenti noti della destra ed estrema destra negazionista in città, come già successo in altri episodi simili. Auspico che le autorità competenti facciano presto chiarezza sull’accaduto e su queste coincidenze. Chi nega la pandemia e invita a violare comportamenti rispettosi della salute pubblica mette a rischio la vita dei bolognesi”, conclude Lepore.

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