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Mafia, Bindi: “Nuovi elementi sul furto della tela del Caravaggio”

"La magistratura riapra l'inchiesta"

Pubblicato:10-02-2018 11:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:27
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ROMA – “Con gli elementi che abbiamo acquisito offriamo l’ impulso alla magistratura perche’ possa riaprire l’inchiesta“. Lo ha detto la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito al capolavoro del Caravaggio, la ‘Nativita’ con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi’, rubato a Palermo nel 1969.

“C’e’ un collaboratore di giustizia importante Mannoia- ha aggiunto Bindi- che addirittura a Falcone dira’ che l’opera era andata distrutta mentre l’altro collaboratore di giustizia Grado, che era appunto una delle persone molto vicine a Badalamenti, ci ha detto che quando Badalamenti venne a conoscenza che certi ragazzi, dei balordi, si erano impossessati di quest’opera d’arte se la fece consegnare e riusci’ a mettersi in contatto con un importante acquirente proveniente dalla Svizzera”.

Le mafie “impoveriscono l’Italia da tutti i punti di vista– ha proseguito Bindi- e come tali vanno combattute. Non c’e’ aspetto della nostra vita che non sia in qualche modo inquinato dalla loro presenza. Ricercare quella opera meravigliosa che e’ considerata tra le principali 10 opere artistiche al mondo, di cui non solo noi siamo alla ricerca, e’ un modo per riscattare anche la ferita che soprattutto ha avuto la citta’ di Palermo, la quale e’ stata privata di grandi magistrati, grandi politici ma anche di una grande opera d’arte”.


La tela, ha concluso Bindi, “ha un grande valore spirituale e per questo abbiamo consegnato una copia a Papa Francesco quando abbiamo avuto il grande regalo di essere ricevuti in Vaticano. Immediatamente Papa Francesco ha riconosciuto il dipinto e ci ha detto ‘Ma questo e’ un Caravaggio'”.

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