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Viterbo, sarcofago etrusco restaurato da allievi Iscr

ROMA - Il crollo di un muro lo

Pubblicato:10-02-2017 13:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:24

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ROMA – Il crollo di un muro lo ha ridotto in frammenti, pazientemente ricomposti dagli allievi della Scuola di Alta formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro. Il sarcofago policromo con figura femminile proveniente da una tomba di Poggio delle Fornaci (Viterbo) e risalente al II secolo avanti Cristo ha cosi’ ritrovato la sua integrita’, tra l’altro gia’ compromessa da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, ed e’ stato ricollocato nella sala del Museo Civico di Viterbo dedicata ai sarcofagi etruschi.

Il sarcofago e’ venuto alla luce durante una campagna di scavo eseguita nel 1784 a Poggio delle Fornaci (allora Poggio Giudio) e che ha permesso il ritrovamento di un gruppo di tombe ipogee risalenti al II secondo secolo avanti Cristo e, al loro interno, di numerosi sarcofagi. La scelta di inserire l’opera etrusca nel programma didattico, spiega l’Istituto, e’ stata dettata sia dalle sue elevate qualita’ estetiche che per alcune sue caratteristiche particolari, a partire dalle grandi dimensioni e dallo stato parzialmente frammentario, che la rendevano didatticamente idonea come esperienza di restauro da parte degli allievi.


IL SARCOFAGO

In terracotta policroma, il sarcofago e’ composto da quattro elementi: due costituiscono la cassa (decorata sul fronte con ghirlande) e due il coperchio su cui e’ raffigurata una donna coricata sul fianco.

La sua storia recente e’ alquanto problematica: gia’ danneggiato a causa del bombardamento che colpi’, durante la Seconda guerra mondiale, la Chiesa di Santa Maria della Verita’ a Viterbo, in cui erano allora conservate le collezioni civiche, fu restaurato subito dopo il conflitto e negli anni Novanta fu sottoposto a nuovo restauro da parte del laboratorio provinciale di Viterbo.

Il Museo civico fu poi trasferito nell’annesso convento della Chiesa di Santa Maria della Verita’ con un nuovo allestimento che testimonia la storia della collezione. Ma nel 2005 il sarcofago fu nuovamente danneggiato e ridotto in numerosi frammenti per il crollo di un muro che delimitava la sala espositiva in cui era collocato.

IL RESTAURO

L’intervento attuale ha visto dunque lo svolgimento delle tipiche operazioni di un restauro di bene in ceramica, dalla pulitura alla protezione finale delle superfici, ma ha offerto agli studenti la possibilita’ di confrontarsi con le due fasi piu’ difficoltose per reperti di tale tipologia e in tali condizioni di conservazione: la ricostruzione e gli incollaggi dei numerosi frammenti anche di notevoli dimensioni e peso, che spesso pregiudicano la possibilita’ di un loro corretto allineamento, e la realizzazione di integrazioni che hanno sia funzioni strutturali sia funzioni di corretta fruibilita’ dell’opera.

Il tempo a disposizione per il cantiere didattico non ha permesso di concludere l’intervento, ma il restauro e’ stato ora portato a compimento dal docente restauratore Emanuele Ioppolo.

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