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Padre Antonio Spadaro: “‘Civiltà cattolica’ in ascolto del mondo” VIDEO

ROMA  - Internazionalità nel segno dell'ascolto, tentativo difficile ma necessario di interpretare le tensioni e le ferite del

Pubblicato:10-02-2017 05:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:53

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ROMA  – Internazionalità nel segno dell’ascolto, tentativo difficile ma necessario di interpretare le tensioni e le ferite del mondo, cercando di riconciliare: padre Antonio Spadaro, direttore de ‘La Civiltà Cattolica’, presenta così alla DIRE le nuove edizioni del mensile dei gesuiti in spagnolo, inglese, francese e coreano.

L’occasione è l’uscita del primo numero ideato per le comunità iberoamericane, copertina rossa e poi filosofia, politica, teologia e cultura, nel solco di una tradizione cominciata 167 anni fa.

Dall’intervista a Martin Scorsese, il regista di ‘Silence’, all’articolo su Rafael Tello, “pensatore creativo del cristianesimo popolare”; fino a un viaggio nella politica dell’Uruguay, “il Paese più laico dell’America Latina”, e alla “conversazione” di Francesco su un Vangelo che “va preso senza calmanti”.



Il colloquio con padre Spadaro si tiene all’ambasciata della Spagna presso la Santa Sede, poche ore dopo l’udienza della “comunità” de ‘La Civiltà Cattolica’ in Vaticano. I temi sono più d’uno, l’orizzonte è ampio. Abbraccia anche Bangkok, dove sarà pubblicata l’edizione inglese, e la casa provinciale dei gesuiti di Seul, cuore della versione coreana. “La rivista si apre a una internazionalità che significa anche ascolto” spiega il direttore: “Il nostro obiettivo non è solo trasmettere fuori i contenuti che produciamo qui a Roma ma anche coinvolgere scrittori di altre lingue, come facciamo già da due o tre anni, per far sì che le idee circolino ancora di più”.

La linea è quella di Francesco. “Il Papa segue ‘La Civiltà Cattolica’ e anche se non riesce a leggere sempre tutti gli articoli ha una copia sul comodino” sorride padre Spadaro. Convinto che le parole chiave, allora, siano integrazione e riconciliazione. “Per missione pontificia ‘La Civiltà Cattolica’ deve vivere nelle terre di frontiera” dice il direttore: “Dobbiamo ascoltare le tensioni più profonde, interpretare quello che sta accadendo nel mondo, certificare le ferite e cercare di mettere olio”. Un impegno più che mai necessario in una fase densa allo stesso tempo di opportunità e difficoltà.

Uno spunto lo offre un articolo pubblicato ieri dal ‘New York Times’, centrato su contrapposizioni in Vaticano tra riformisti e conservatori. “Ci sono tensioni interne verso il pontificato di Francesco” sottolinea padre Spadaro: “Il Papa tocca interessi, è un personaggio scomodo che si sta ponendo come grande leader mondiale. Il suo ruolo va quasi al di là della figura religiosa, incarna una visione del mondo e della realtà. Questo crea evidentemente difficoltà ma Francesco è molto sereno, sa che questo è uno dei suoi compiti e che molta gente lo segue”. Si deve guardare avanti, allora, con fiducia. In dialogo con il mondo, con nuove idee e proposte, nonostante le minacce di muri e chiusure rilanciate dall’elezione di Donald Trump e divenute ormai cronaca quotidiana. “Vedremo” dice il direttore de ‘La Civiltà Cattolica’: “Siamo ancora ai primi giorni della presidenza americana, ma abbiamo visto gesti e atti nei confronti dei migranti che vanno in una direzione difficile da comprendere da un punto di vista cristiano”.

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