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Meningite, Simit: “In Toscana da 15-16 casi all’anno a 38 nel 2015”

In aumento, negli ultimi anni, i casi di meningite in

Pubblicato:10-02-2016 17:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:56

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meningiteIn aumento, negli ultimi anni, i casi di meningite in Toscana. “Dalla media di 15-16 casi all’anno- fa sapere la Società italiana di Malattie Infettive e Tropicali- si è passati ai 38 del 2015, di cui 31 di meningococco di tipo C, colpendo anche i più giovani, anche mortalmente”. Quanto ai vaccini, nonostante siano stati “messi a disposizione 600mila dosi di vaccini- dice Francesco Mazzotta, past president della Simit-Regione Toscana, direttore dell’unità operativa di malattie infettive dell’Asl di Firenze e membro della Commissione regionale sulle vaccinazioni- la percentuale di chi l’ha effettuata si è dimostrata bassa. Ad oggi, nell’ultimo mese, sono già comparsi 12 casi, di cui 10 di tipo C, localizzati soprattutto nella provincia di Empoli”. Quanto ai nuovi casi di meningite in Toscana, allo stato attuale “dei quattro pazienti affetti di meningite- prosegue la Simit- i tre giovani stanno bene, mentre migliora la 75enne, nonostante le problematiche dettate dall’età“. Commenta ancora Mazzotta: “Si tratta di un problema sanitario emergente, che coinvolge soprattutto la parte ovest di Firenze, nel Valdarno inferiore. Dal 1° febbraio i medici di malattie infettive sono al lavoro per la costituzione di una nuova struttura nell’empolese, ma tutte le unità operative sono coinvolte nell’assistenza dei casi. E’ stato messo nuovamente a disposizione il vaccino e ogni infettivologo sta intervenendo per garantire la corretta profilassi. Chiediamo alla Regione un maggiore coinvolgimento per le strategie necessarie per combattere la malattia“.

Conclude Massimo Andreoni, past president della Simit: “La meningite esiste e registriamo vari casi anche nel nostro Paese. Qui fa notizia la concentrazione di più pazienti colpiti in una sola regione a pochi chilometri di distanza. E’ un problema endemico in Italia. Piuttosto che creare allarmismo in casi di focolai specifici di meningite, occorre tenere alta l’attenzione e puntare decisamente sulla vaccinazione quale unica forma di prevenzione oltre che i casi endemici- conclude- riconsiderando il problema meningite ad un questione globale”.


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