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VIDEO | “Con Papa Francesco, chiediamo la pace in Ucraina”, l’appello dell’Ordine di Malta

Lo ha detto il luogotenente di Gran Maestro all'udienza annuale col Corpo diplomatico accreditato ha illustrato anche le tante attività in campo sociale e umanitario

Pubblicato:10-01-2023 16:52
Ultimo aggiornamento:10-01-2023 17:40
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ROMA – “Ci uniamo ai continui appelli lanciati negli ultimi mesi da Sua Santità Papa Francesco che chiede con forza la pace in Ucraina”. Lo ha detto il luogotenente di Gran maestro, fra’ John T. Dunlap, ricevendo nella tradizionale udienza annuale alla Villa Magistrale di Roma il Corpo diplomatico accreditato presso il Sovrano Ordine di Malta.

“UN DOVERE FAR LUCE SULLE GUERRE DIMENTICATE”

Nel suo discorso, Fra’ John Dunlap ha posto l’accento sull’importanza di porre fino al conflitto in Ucraina, che “ha spinto quasi 8 milioni di persone a fuggire dai bombardamenti“, ma ha ribadito anche “il dovere di far luce sulle tante guerre dimenticate” nel mondo, come quelle in Yemen, Siria o Etiopia. Il luogotenente ha ricordato poi la crisi dei rifugiati, la piaga della povertà e della tratta di esseri umani, le sfide in campo medico-sanitario e la minaccia dei cambiamenti climatici.

Questioni a cui l’Ordine di Malta risponde nel mondo ogni giorno con tanti progetti, come ha spiegato all’agenzia Dire il gran cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo: “Il 2022 è stato un anno molto duro: abbiamo dovuto fare i conti non solo con la lunga coda del Covid, dilagato in tutto il mondo, ma anche con la guerra in Ucraina. L’Ordine di Malta si è mobilitato per entrambe queste questioni, aggiungendo tali importantissimi impegni al suo lavoro quotidiano” in ambito sociale.


IL SOSTEGNO AI PROFUGHI UCRAINI, ANCHE NEI PAESI LIMITROFI

In Ucraina, ha informato ancora il gran cancelliere, “abbiamo fatto un lavoro eccezionale perché sia all’interno che all’esterno del Paese, negli Stati limitrofi europei – Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania – abbiamo aiutato e protetto i rifugiati, distribuito cibo e aiutato nelle attività di logistica. D’altronde l’Ordine di Malta è presente con le sue associazioni in 48 Paesi, e con le sue ambasciate in 110. Proprio in questa giornata quindi vale la pena sottolineare che queste attività, specialmente se si svolgono in paesi complicati o in scenari di guerra, non sarebbero possibili da portare a termine con sicurezza ed efficacia senza la copertura del servizio diplomatico. Tali garanzie non solo servono per permettere ai nostri volontari e operatori di fare il loro lavoro ma anche di essere protetti, dato che intervengono in situazioni spesso di rischio”.

L’Ordine di Malta, ha concluso il gran cancelliere, “ha questo privilegio: essere un ordine religioso e allo stesso un ente con personalità giuridica internazionale che ci consente di svolgere attività aggiuntive molto funzionali in campo umanitario”. Un impegno che, ha assicurato in conclusione il gran cancelliere, “nel 2023 continuerà”.

Nel corso dell’udienza, hanno ricevuto uno speciale saluto i nuovi ambasciatori di Serbia, Costa d’Avorio, Senegal, Filippine, Italia, Egitto, Spagna, Repubblica Dominicana, Perù, Grecia, Bolivia, Polonia, Cile, Thailandia, Ucraina, Portogallo, Austria, Ecuador e Macedonia del Nord, che hanno iniziato la loro missione nel corso del 2022.

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