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Un’associazione benefica come base per lo spaccio della droga, 19 arresti a Bari

La rete di smercio è stata messa in piedi nel corso del primo lockdown di due anni fa

Pubblicato:10-01-2022 11:31
Ultimo aggiornamento:10-01-2022 11:31
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BARI – La chiamavano “la nera” temendo di poter essere intercettati e per poter continuare a vendere eroina sulle piazze di diversi comuni delle province di Bari e Barletta – Andria – Trani. Le 19 persone raggiunte da una ordinanza di custodia cautelare (9 misure in carcere, 9 ai domiciliari e un divieto di dimora) e accusate di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, secondo le indagini dei carabinieri, avevano messo in piedi, nel corso del primo lockdown di due anni fa, una rete in cui ognuno aveva un ruolo preciso. Base logistica del gruppo era Palo del Colle (Bari) con due cugini, di 29 e 27 anni del posto, presunti responsabili di un traffico di droga destinato sia a soddisfare le esigenze di acquisto di una folta schiera di assuntori del paese e centri limitrofi, sia ad alimentare la filiera di spaccio al dettaglio a Modugno, Bitonto, Trani, Bisceglie, Corato e Ruvo di Puglia.

I militari, coordinati dalla procura barese, parlano di “un duplice livello di operatività” con la droga che veniva ceduta a pusher di altri comuni che si occupavano del commercio “al dettaglio nei propri territori avvalendosi stabilmente della collaborazione di altre persone a cui sarebbe stato affidato il compito di presidiare le zone, secondo una turnazione quotidiana che li vedeva attivi nella prima parte della giornata e dalle cinque del pomeriggio sino a tarda serata”.

I clienti, incuranti delle restrizioni Covid, raggiungevano Palo del Colle per approvvigionarsi della droga. Un rifornimento che avveniva per lo più vicino alla stazione ferroviaria, al cimitero, alla villa comunale e nelle vicinanze di esercizi commerciali. Tra i luoghi utilizzati come base per lo spaccio o per nascondere la droga c’era anche la sede di un’associazione benefica nel centro abitato di Palo del Colle, dove molti degli indagati erano soliti trattenersi per pianificare, secondo gli inquirenti, i traffici illeciti. Durante le indagini, sono state arrestate in flagranza quindici persone e denunciate in stato di libertà altre cinque per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.


L’attività investigativa è stata documentata con servizi di osservazione, pedinamenti e intercettazioni telefoniche che hanno consentito, in soli tre mesi, di documentare quasi settemila cessioni di sostanze illecite a favore di circa 150 acquirenti, considerando solo quelli abituali, oltre a sequestrare più di un chilo e settecento grammi di eroina, ventiquattro grammi di cocaina, un chilo e trecento grammi circa di marijuana e la somma di 2.470 euro. Gli inquirenti sottolineano “l’allarmante constatazione di un massiccio ritorno al consumo di eroina, resa particolarmente attrattiva dal prezzo significativamente più basso rispetto a quello di altre sostanze come la cocaina”.

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