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Bonaccini: “Borgonzoni confonde Bologna e Ferrara, e sul dissesto dice solo fake news”

Doppio attacco del presidente uscente dell'Emilia Romagna alla candidata leghista

Pubblicato:10-01-2020 15:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:50
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BOLOGNA – Nuovo affondo dal sapore ‘geografico’ nei confronti della leghista Lucia Borgonzoni, candidata alla presidenza della Regione Emilia-Romagna: “No Lucia, quella non è Bologna, è Ferrara…“, scrive su Facebook il governatore uscente Stefano Bonaccini(Pd).

Tutto nasce da un evento Facebook pubblicato da Borgonzoni per pubblicizzare un appuntamento elettorale che si e’ svolto ieri a Bologna, in una concessionaria di via Carracci. Come foto da inserire nella copertina dell’evento, compare un’immagine della candidata leghista sullo sfondo di uno scorcio cittadino che, come sottolinea Bonaccini, propone una veduta del centro di Ferrara. Nel frattempo la foto dell’evento, ancora consultabile, è stata sostituita: ora si vede sempre Borgonzoni ma con un anonimo sfondo interno.

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BONACCINI: BORGONZONI DI FAKE IN FAKE, ULTIMA SUL DISSESTO

Il mancato utilizzo dei fondi contro il dissesto in Emilia-Romagna “e’ l’ennesima notizia falsa” diffusa da Lucia Borgonzoni. L’accusa arriva dal governatore uscente Stefano Bonaccini, che replica cosi’ ai nuovi attacchi della sua sfidante leghista.

“Borgonzoni avvia l’ennesima campagna basata su notizie false- afferma Bonaccini- intervenendo nuovamente sul tema dei fondi stanziati per il dissesto idrogeologico, che secondo lei in Emilia-Romagna non verrebbero utilizzati. E’ chiara l’esigenza di coprire la totale assenza di proposte per la Regione che pur si candida a governare, ma servirebbe più rispetto per gli emiliano-romagnoli”.

Tra l’altro, sottolinea il presidente, “la mia avversaria ha diffuso in ogni provincia il numero di frane, cercando di allarmare i cittadini. Lo ha potuto fare perche’ l’Emilia-Romagna e’ una delle poche Regioni ad aver realizzato una cartografia completa del rischio idraulico e idrogeologico, alla base di un piano di gestione e interventi serio e strutturale che il suo Governo si e’ guardato bene dal finanziare. Stiamo lavorando con l’attuale perche’ vada diversamente, intanto- annuncia Bonaccini- senza aspettare raddoppieremo i fondi regionali destinati alla messa in sicurezza del territorio”.

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Il governatore snocciola quindi una serie di dati. “Non ho bisogno di smentirla- dice Bonaccini- lo ha gia’ fatto anche il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, nemmeno due settimane fa, quando ha ricordato che stando agli accordi di programma stipulati dalla Regione col ministero, la percentuale di fondi impegnati rispetto al finanziato e’ del 71% e la percentuale di spesa rispetto ai fondi impegnati del 73%. Obiettivo centrato da pochi nel Paese”.

In cinque anni di legislatura, continua il presidente, “abbiamo investito circa 800 milioni di euro per interventi a difesa del suolo e prevenzione del rischio idrogeologico: 7.042 cantieri, di cui quasi 800 solo nel 2019 e la maggior parte delle opere (700) sono gia’ appaltate”.

Quindi, chiede Bonaccini, “quali sarebbero i fondi non spesi? Borgonzoni spieghi piuttosto agli emiliano-romagnoli perche’ il Governo gialloverde, di cui ha fatto parte fino a pochi mesi fa, ha stoppato gli investimenti sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e ha chiesto alle Regioni piani solo su opere cantierabili subito, entro il 2019”.

A quella richiesta l’Emilia-Romagna ha risposto “in pochi giorni” inviando “un elenco di 89 opere urgenti, immediatamente cantierabili, per 102 milioni di euro. Ma il Governo di Borgonzoni ha stanziato solo 21 milioni, per 18 interventi”.

In poche parole, affonda il colpo Bonaccini, “ognuno e’ libero di ripetere le notizie false che crede, certo e’ che gli emiliano-romagnoli non meritano di essere presi in giro”.

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