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ROMA – Un risultato schiacciante.
Gli iscritti del M5S, in seconda votazione, non solo hanno licenziato Beppe Grillo da garante ma, di fatto, lo hanno accompagnato pure alla porta.
Non solo, gli hanno pure tolto il contratto da 300mila euro l’anno per la sua consulenza.
Il leader Giuseppe Conte, sorridente e in maniche di camicia, in diretta Fb ha fatto il punto della situazione e, per un attimo, si è trasformato in ‘coniglio mannaro’, gentile all’apparenza ma spietato: “Chi rimesta nel torbido, se si azzarda a continuare su questa linea, o a un’azione in giudizio, la pagherà caramente” ha detto Conte sottolineando che sono state adottate “tutte le cautele del caso. Non abbiamo nessun timore. Chi si azzarderà a intralciare l’azione politica del Movimento troverà una barriera solida, anche legale. Pagherà anche il risarcimento dei danni”.
Il genovese Grillo ora farà bene i suoi conti. “Sarebbe stato bello avere negli ultimi anni un Grillo partecipe, coinvolto, purtroppo si è messo ai margini – ha detto ancora Conte- sarebbe stato bello averlo ai cancelli di Stellantis o durante le elezioni politiche ed europee, con la sua capacità comunicativa. Purtroppo così non è stato, anziché averlo al nostro fianco lo avevamo a scambiare telefonate con Draghi”.
Per l’ex premier “ora dobbiamo guardare avanti, quel che è stato è stato. Non dobbiamo perdere memoria di quel che è stato, rispetto per la nostra storia ma anche rispetto per la comunità degli iscritti che si è espressa in maniera trasparente e democratica”.
Per quanto riguarda il futuro del M5S, domani (martedì 10 novembre, ndr) Conte sarà a Bruxelles dove incontrerà i suoi europarlamentari e da lì lancerà la proposta di stop ai soldi europei per produrre e smistare armi.
Tornando al Movimento, Conte ha sottolineato: “Siamo una comunità che non ha tagliato le antiche radici, che anzi hanno dato buoni frutti. Non è più l’epoca delle cacciate e delle espulsioni con un PS, delle decisioni padronali con una sfilza di espulsioni a tappeto. Questa è una casa democratica per tutti, dove tutti possano sentirsi a proprio agio per dare un contributo”.
Scissioni, separazioni? “Non vedo le ragioni politiche che possano motivare una scissione. La si fa per realizzare un Movimento basato sull’autocrazia, respingendo la democrazia che trovate qui dentro i Cinquestelle? Non rinneghiamo il passato, ma dobbiamo avere lo sguardo fisso sul futuro”.
Sulle significative modifiche che verranno adottate, Conte ha spiegato che la comunità “ha scelto la revisione della regola del doppio mandato. C’è necessità di competere ad armi pari con gli altri partiti. Non introdurremo il carrierismo.
Serve una soluzione ragionevole per valorizzare le esperienze e competenze acquisite, ma non per fare della politica un mestiere, una carriera infinita. Farò la mia proposta e a decidere saranno gli iscritti: il vostro voto conta”, e ha chiuso anche citando il leader del Pci: “Contrasteremo la degenerazione partitica, quella di cui parlava Berlinguer, quella era la questione morale”.
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