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Le confessioni di Mbappé: “Lo stupro? Con la persona con cui ho passato la notte ancora ci sentiamo…”

I passaggi migliori dell'intervista a Canal+: "Non sono depresso, la depressione è una cosa seria. Sono solo stato molto stanco"

Pubblicato:09-12-2024 10:10
Ultimo aggiornamento:09-12-2024 17:18

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ROMA – Alla fine, ma proprio alla fine, ha parlato Kylian Mbappé. E non nel senso sterile con cui normalmente i calciatori coniugano il verbo “parlare”. S’è confessato a Canal+ il più forte giocatore del mondo in crisi nera. “Le persone ci vedono come robot, ma quando vai un po’ più in profondità, vedi che siamo esseri umani come tutti gli altri”, ha detto per smentire la depressione. “Sono solo stato molto stanco. non depresso”.

Il cardine dell’intervista, l’elefante nella stanza, riguarda le presunte accuse di violenza sessuale per una sua scappatella a Stoccolma. Lui non si ritrae: “Sono rimasto sorpreso. Queste sono cose che accadono e non le vedi arrivare. Non ho ricevuto nulla, nemmeno una citazione. Leggo cose come tutti gli altri. Il governo svedese non ha detto nulla. Non mi preoccupa. È solo un equivoco, non sono mai stato preoccupato per il rumore che percepivo. Se la giustizia mi convoca, vado. Ho avuto cinque giorni liberi, ho deciso di partire. Dovevo andare da qualche altra parte, ma l’allenatore mi ha detto di andare in un posto meno esposto. Ma io sono Kylian e sono notato ovunque. C’erano molte persone fuori dal mio hotel. Al ritorno atterro e scopro le notizie. Sono ancora in contatto con la persona con cui ho passato la notte, ci parliamo“.

L’intervista affronta anche cose meno scontate. “Da quando avevo 14 anni, tutti mi dicevano che sarei diventato grande. Ma quando sei grande, a volte ti senti piccolo. Se avessi potuto, ci sono un sacco di cose che avrei potuto cambiare. Cose importanti o non importanti. La mia Francia è una Francia piena di diversità, dove non imponiamo ai giovani ciò che dovrebbero essere. Sono cresciuto con le nostre differenze a Bondy. A Monaco ho conosciuto un’altra cultura. Dopo, sono diventato Kylian, e quando sei conosciuto, sei accettato comunque. Ma ho sempre voluto esprimermi come cittadino. Sono una persona aperta al dialogo. Quando vedo qualcosa che mi colpisce, rispondo. Quello che è successo in Francia mi ha commosso.


Tornando alla stanchezza: “Se vuoi che giochiamo, giocheremo. Ma non abbiamo tempo per recuperare. Ho sempre voglia di giocare. Ma dateci le vacanze. In Nba hanno quattro mesi di vacanza. Noi andiamo via per due settimane. E nella seconda settimana, corriamo. Non è una vacanza. Quando guardo la classifica degli atleti più pagati, ci sono altri sport. È vero che guadagniamo un sacco di soldi. Non sto dicendo che non vogliamo giocare, ma desideriamo anche riposare. Quando sono in vacanza, mi piace, perché il mio tempo è prezioso. Faccio mille foto. Ma alla fine, non è abbastanza…”.

All’Europeo sono crollato, ero stanco. Ho avuto momenti in cui ero stanco, ma non ero depresso. Ci sono persone che sono molto depresse, dobbiamo aiutarle. A un certo punto mi sono sentito esausto, perché non ho riposato. Ho avuto delusioni sportive. Ma altra cosa è parlare per il gusto di parlare che è gratis”.

 

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