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Trincee, bunker e cimiteri: sulla “Liberation Route” per scoprire la Linea Gotica

In cantiere anche un progetto per valorizzare il legame tra l'eccidio di Monte Sole e quello di Sant'Anna di Stazzema

Pubblicato:09-12-2022 18:57
Ultimo aggiornamento:09-12-2022 18:57

Soldati sulla Linea Gotica
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BOLOGNA – L’eccidio di Monte Sole in Emilia-Romagna e quello di Sant’Anna di Stazzema in Toscana: due stragi nazifasciste del 1944 molto simili tra loro, compiute dallo stesso battaglione delle Ss, a pochi mesi l’una dall’altra e in due luoghi che in linea d’aria non distano neanche 100 chilometri. Eppure, la connessione questi due eventi non ha mai trovato molto spazio nelle iniziative che li ricordano: cercherà di rimediare la sezione italiana di Liberation Ruote Europe, un itinerario culturale del Consiglio d’Europa che connette persone, luoghi ed eventi che hanno segnato la Liberazione dell’Europa dal nazifascismo durante la Seconda guerra mondiale.

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L’APPENNINO, “GRANDE LAVAGNA” PER RACCONTARE LA STORIA

Di questi temi si è parlato oggi a Bologna in occasione di un convegno dedicato alla costruzione di un progetto per la valorizzazione della memoria della Linea Gotica, finanziata dal Fondo italo-tedesco per il futuro della Repubblica federale di Germania. Iniziativa che segue la recente adesione della Regione Emilia-Romagna al ramo italiano di Liberation Route Europe, nato nel 2019. Decisione approvata al termine di “un percorso un po’ faticoso e lungo ma molto utile- afferma l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- perché ha creato un vero dibattito tra i partiti del Consiglio regionale, visto che legittimamente le minoranze volevano verificare che stessimo davvero facendo un’operazione culturale e non propaganda. E la propaganda è l’ultimo dei nostri desideri: noi vogliamo fare comunicazione storica, trovando modi nuovi e originali”. L’idea è trasformare “in una grande lavagna” quel pezzo di Appennino “costellato di trincee, bunker, monumenti, memoriali, piccoli musei creati dalle comunità locali e cimiteri militari”, spiega Felicori in conferenza stampa, con l’obiettivo di collegare questi siti e aumentarne la capacità divulgativa anche grazie al digitale.


“I TURISTI CHIEDONO CONTENUTI, NON SOLO SENTIERI E STRUTTURE”

In termini più generali, si tratta di “unire i molti luoghi della memoria che oggi ogni regione coltiva in proprio”, sottolinea la presidente di Liberation Europe Italia, Raffaella Mariani. In questa prospettiva, “per noi era un inizio irrinunciabile- continua Mariani- partire da due regioni che mettono insieme così tanti luoghi significativi per la Liberazione” come Emilia-Romagna e Toscana. Questo sapendo che i turisti interessati a questi percorsi non chiedono più solo sentieri e infrastrutture per l’accoglienza: “C’è una grande ricerca di contenuti”, segnala infatti la presidente.

“UN OMBRELLO COMUNE PER VALORIZZARE ITINERARI E IDEE”

Con questi presupposti, Liberation Europe Italia ha deciso di partire dalla Linea Gotica e dalla Linea Gustav per “dare valore a quello che già c’è sui territori e non creare altro”, puntualizza il direttore Carlo Puddu, mettendo a disposizione un “ombrello comune per la valorizzazione di itinerari, idee e proposte”. Il prossimo progetto che Liberation Europe Italia intende presentare al Bundestag, ad esempio, riguarda proprio una connessione tra l’eccidio di Monte Sole e quello di Sant’Anna di Stazzema, spiega Puddu. Senz’altro favorevole la Regione Emilia-Romagna, visto che tra le due stragi c’è “un legame molto forte ma mai reso visibile”, sottolinea Felicori.

“MONTE SOLE: UN MONUMENTO ALLA CATTIVERIA UMANA”

“Monte Sole è un monumento alla cattiveria umana”, afferma intanto durante il convegno Andrea Marchi, rappresentante del Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto: “Il tempo passa, stiamo arrivando all’80esimo anniversario ed è importante che le giovani generazioni sappiano cos’è successo per ricavarne insegnamenti e tracce di riflessione che, quando guardiamo all’Ucraina, ci facciano pensare a cos’è accaduto, a cosa sta accedendo e a cosa possiamo fare affinché questa memoria diventi memoria attiva”.

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