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Cgil sarda in piazza a Cagliari contro la manovra del governo. Ma la Uil diserterà

Manifestazione il 16 dicembre. Durante: "No a provvedimento iniquo e inefficace. Divisioni tra sindacati? Bisogna discuterne"

Pubblicato:09-12-2022 17:19
Ultimo aggiornamento:09-12-2022 18:58
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CAGLIARI – “Una manovra che non dà nulla ai lavoratori dipendenti e che toglie soprattutto ai pensionati, che non fa niente per affrontare il tema del caro-vita. In generale, una legge di bilancio iniqua ed inefficace, alla quale ci opporremo fermamente“. Così Fausto Durante, neo segretario regionale della Cgil Sardegna, lancia la manifestazione del sindacato a Cagliari, il 16 dicembre, sciopero generale di otto ore che si inserisce nel quadro della mobilitazione nazionale Cgil e Uil contro la legge di bilancio del governo Meloni.
La manifestazione -che si svolgerà in piazza del Carmine con gli interventi di delegati, studenti, pensionati e lavoratori, mentre le conclusioni saranno affidate al segretario confederale della Cgil nazionale, Christian Ferrari- non vedrà però la partecipazione della Uil isolana. Una divisione stigmatizzata da Durante, nel corso della conferenza stampa convocata stamane per illustrare l’iniziativa: “La Uil in 13 regioni su venti sta scioperando con la Cgil, purtroppo non in Sardegna- spiega- mentre a livello nazionale la Cisl ha un giudizio sulla manovra più positivo rispetto al nostro. Mi limito a registrare che un ex autorevole segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, ha dichiarato di non comprendere come si possa, da un lato criticare l’insufficienza della manovra, e dell’altro non unirsi a nessuna iniziativa di sciopero. Penso che sia necessaria una discussione con Uil e Cisl, anche qui in Sardegna, perché il mondo del lavoro diviso porta a casa pochi risultati”.
Tornando alla legge di bilancio, e alle ragioni della protesta, “nel testo non c’è un centesimo per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici– attacca Durante- mentre sul fisco c’è un’ipotesi di introduzione della flat tax che permetterebbe, a chi guadagna quattro o cinque più della media di un lavoratore dipendente, di pagare meno della metà delle tasse di quello stesso lavoratore. In generale, si agevolano atteggiamenti volti all’infedeltà fiscale, vedi uso del contante e scoraggiamento del Pos”.
La manovra finanziaria, aggiunge il segretario della Cgil sarda, “non aggredisce le necessità e i problemi del mondo del lavoro e dell’economia di questo Paese. Siamo in presenza di una questione salariale di proporzioni gigantesche, qualche mese fa l’Ocse ci ha detto che in Italia i lavoratori italiani hanno perso in media il 2,8% del potere d’acquisto rispetto al 1990. Siamo l’unico paese in Europa in cui i salari reali delle persone sono diminuiti”. Per questo, rimarca Durante, “chiediamo di aumentare i salari -detassando gli aumenti dei contratti nazionali- una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività, una tassazione degli extraprofitti e una rivalutazione delle pensioni”.
Sulla Sardegna, la piattaforma di rivendicazioni della Cgil riguarderà i grandi temi storici dell’isola, spiega ancora Durante, “dal diritto alla mobilità, interna ed esterna, alla sanità, dalle crisi industriali, al grande problema delle aree interne. Lo spopolamento- ricorda- non si contrasta con la propaganda o la retorica, ma prendendo iniziative concrete. Se i servizi non ci sono, le persone se ne vanno, è inevitabile”.

TICCA: “NESSUNA DIVISIONE, MA SULLE FORME DI PROTESTA CGIL HA AGITO DA SOLA”

“Nessuna divisione in Sardegna tra sindacati, ma sulle azioni da portare avanti nell’isola contro la manovra del governo la Cgil aveva già scelto per lo sciopero generale, prima che potessi confrontarmi con i miei”. A dirlo è Francesca Ticca, segretaria regionale della Uil isolana, contattata dalla ‘Dire’ sulla manifestazione di Cagliari contro la manovra, lanciata oggi dal numero uno della Cgil sarda, Fausto Durante. Mobilitazione che non vedrà la partecipazione della Uil, con Ticca che spiega così le cause che hanno portato i due sindacati a percorre strade parallele: “A livello nazionale Cgil e Uil hanno scelto di aderire a forme di mobilitazione senza escludere niente, in questo contesto la Cgil sarda ha optato immediatamente per lo sciopero generale. Ma la Uil aveva la necessità di interpellare i propri organismi prima di prendere qualsiasi decisione. Non potevo decidere su un’azione di fatto già stabilita dalla Cgil. Sottolineo anche che io ho convocato le riunioni con carattere d’urgenza, ma la Cgil aveva comunque proclamato lo sciopero”.
Da qui la scelta di portare avanti altre forme di mobilitazione: “Noi terremo comunque alta la tensione sulla finanziaria- spiega Ticca-. Oggi avevamo un’assemblea a Nuoro, e ci riuniremo il 15 dicembre a Cagliari per elaborare un documento con le nostre istanze. Organizzeremo quindi dei presidi nelle prefetture sarde, per poi consegnare a ciascun prefetto, referenti del governo, il documento con le richieste del sindacato”. In ogni caso, conclude, “Cgil e Uil stanno percorrendo in Sardegna due strade perfettamente contemplate a livello nazionale nel messaggio trasmesso dai due esecutivi. È vero che in questo momento c’è chi vuole intensificare la protesta e chi invece vuole aprire percorsi sedendosi attorno a un tavolo. Ora bisogna vedere in che termini prosegue la discussione”.


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