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43 anni fa l’Oms proclama il mondo libero dal vaiolo

Una delle pandemie più devastanti della storia, ha provocato la morte di più di 300 milioni di persone in tutto il mondo solo nel XX secolo

Pubblicato:09-12-2022 14:14
Ultimo aggiornamento:09-12-2022 14:14

pandemia coronavirus
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ROMA – “Il mondo e i suoi popoli hanno ottenuto la libertà dal vaiolo, una delle malattie più devastanti a manifestarsi con epidemie in molti paesi sin dai tempi più remoti, lasciando morte, cecità e deturpazione nella sua scia e che solo un decennio fa era dilagante in Africa, Asia e Sud America“. È l’annuncio fatto il 9 dicembre del 1979 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Una delle pandemie più devastanti della storia, il vaiolo ha provocato la morte di più di 300 milioni di persone in tutto il mondo solo nel XX secolo. In Paesi come Filippine, Guinea, India e Nigeria vennero realizzati francobolli per sensibilizzare la popolazione sulla battaglia da portare avanti.
Il vaiolo è una malattia estremamente contagiosa. Il suo nome deriva dal termine latino ‘variola’, che significa ‘chiazzato‘, in riferimento alle protuberanze e alle pustole che facevano la propria comparsa sul viso e su altre parti del corpo di quanti ne erano colpiti.
Il virus è stato mortale nel 30% dei casi e chi ne è guarito ha dovuto affrontare conseguenze gravissime come la cecità, la sterilità o profonde cicatrici sulla pelle.

I SINTOMI

Febbre elevata, malessere, cefalea, stanchezza e vomito erano i sintomi iniziali della malattia, mentre successivamente faceva la propria comparsa la caratteristica eruzione cutanea, le cui macchie si trasformavano in pustole che potevano dare origine a cicatrici indelebili fino a vere e proprie deturpazioni, con le croste che cadevano dopo un periodo di 3-4 settimane.
Il vaiolo si trasmetteva per contatto diretto con persone infette, con il virus presente nelle lesioni cutanee, o attraverso fluidi corporei. Un altro veicolo di contagio erano gli oggetti contaminati come la biancheria del letto.

LE DUE VARIANTI DEL VAIOLO

La malattia aveva due varianti: il vaiolo major, il più diffuso e letale (nelle persone non vaccinate il tasso di mortalità poteva raggiungere anche il 50%, mentre la media era del 30%) e il vaiolo minor, meno aggressivo, fatale in meno dell’1% dei casi.


L’INTUIZIONE DI EDWARD JENNER

La prima spallata al vaiolo arriva nel 1796, grazie all’intuizione nello sviluppo del vaccino portata avanti da Edward Jenner. Lo scienziato inglese riuscì a dimostrare che l’inoculazione di una varietà simile di vaiolo, presente nelle mucche, era in grado di proteggere dalla malattia. La sua scoperta aprì le porte al programma di vaccinazione sviluppato quasi 200 anni dopo dall’Oms, che lanciò la propria campagna per scrivere la parola fine accanto al temibile virus.

NEL 1967 L’OMS INIZIA LA PROPRIA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE DECENNALE

Tra i 10 e i 15 milioni di persone contrassero il vaiolo nel 1967 e proprio in quell’anno l’Organizzazione mondiale della Sanità sviluppò il proprio piano per eradicare la malattia in un periodo di dieci anni. Il programma di eradicazione ebbe un costo totale pari a 300 milioni di dollari, ma il risparmio per l’economia globale fu di 1 miliardo di dollari l’anno.

L’ULTIMO CASO NOTO DI VAIOLO E LA VITTORIA SULLA MALATTIA

L’ultimo caso noto di vaiolo, un giovane di 23 anni che non si era vaccinato, si registra in Somalia nell’ottobre del 1977. Nel dicembre del 1979 l’Organizzazione mondiale della Sanità annuncia ufficialmente l’eradicazione completa del vaiolo, grazie alla vaccinazione. Il direttore generale dell’Oms dell’epoca, Halfdan Mahler, parla di “trionfo dell’organizzazione e della gestione sanitaria, non della medicina”. La vittoria sul vaiolo viene infine ufficialmente confermata l’8 maggio 1980, nel corso della 33esima Assemblea mondiale della sanità.

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