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Covid, le Regioni avvertono: “Con il ritorno a scuola si rischia il caos nei trasporti”

Lo sottolinea Fulvio Bonavitacola, coordinatore della commissione Infrastrutture e Trasporti della Conferenza delle Regioni, durante un’audizione in Senato

Pubblicato:09-12-2020 17:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:43

autobus studenti
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ROMA – “Come sappiamo, il coefficiente massimo di riempimento dei mezzi del trasporto pubblico locale resterà al 50% anche al termine della seconda ondata dell’emergenza sanitaria in corso, mentre va prefigurandosi un ritorno degli studenti della secondaria in presenza, dal 7 gennaio, al 75% della popolazione scolastica. Con presumibile incremento al 100% nelle settimane successive. Con utenza scolastica a regime e riempimento dei mezzi al 50% sono ovvie le conseguenti criticità“. È quanto ha sottolineato Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania e coordinatore della commissione Infrastrutture e Trasporti della Conferenza delle Regioni, durante un’audizione in commissione Istruzione del Senato, alla quale è intervenuto anche l’assessore della Regione Liguria, Giovanni Berrino.

“Occorre agire con decisione dal lato dell’offerta, con potenziamento dei servizi, e della domanda, con diversificazione degli orari d’ingresso alle scuole secondarie di secondo grado – ha spiegato Bonavitacola – ponendo fine ad una situazione non gestibile, che ha lasciato il tema orari nella discrezionalità dei singoli dirigenti scolastici. È chiaro che così non si programma niente, se non il caos. È auspicabile che i tavoli previsti presso le Prefetture dal dpcm del 3 dicembre possano garantire una programmazione condivisa fra i diversi soggetti coinvolti. Va ribadito che possibilità di potenziare e incrementare i servizi – ha puntualizzato il vicepresidente della Campania – non è illimitata ed occorre comunque tener conto delle differenze tra i diversi tipi di trasporto pubblico locale: extraurbano, urbano, suburbano, metropolitana, ferrovia. Non è agevole utilizzare bus turistici per il tpl urbano, considerate le tipologie di vetture. Così come non è possibile dirottare su bus l’utenza delle metropolitane su ferro”. 

“Per questo, accertati i limiti del potenziamento di linee aggiuntive, che le Regioni comunque continueranno a perseguire d’intesa con le aziende di trasporto, non resta altra strada che la diversificazione degli orari, decongestionando le fasce di punta. Con questa linea, peraltro in sintonia con le posizioni espresse dal ministro dei trasporti, parteciperemo – ha concluso Bonavitacola – agli incontri in Prefettura previsti nei prossimi giorni”.


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