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Ghana, lo studente attivista: “Il nuovo Presidente punti sui giovani”

A parlare con l'agenzia Dire è Francis Ametepey, attivista 26enne, alla guida della Ghana Students Accountability Network (Gsan)

Pubblicato:09-12-2020 13:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:43
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di Brando Ricci

ROMA  -“E’ arrivato il momento di permettere ai giovani di tutto il Paese, tanto dalle citta’ quanto dalle zone rurali, di partecipare veramente ai processi politici. E’ la strada maestra per fare del Ghana una democrazia piu’ inclusiva”. A parlare con l’agenzia Dire e’ Francis Ametepey, attivista 26enne, alla guida della Ghana Students Accountability Network (Gsan), una rete composta da universitari nata l’anno scorso con la missione di sensibilizzare l’opinione pubblica e monitorare i progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. 

In Ghana e’ in corso il conteggio dei voti delle elezioni presidenziali e legislative che si sono tenute lunedi’. Secondo il quotidiano statale Daily Graphic, con 109 circoscrizioni scrutinate su 275 il candidato dell’opposizione nonche’ ex capo di Stato John Dramani Mahama e’ davanti al presidente in carica, Nana Akufo-Addo. I due, finora, hanno ottenuto rispettivamente il 48,43 e il 47,67 per cento dei voti. Quale che sia il vincitore, Ametepey sottolinea un altro punto: “Bisogna trovare nuovi modi per coinvolgere e consultare direttamente i giovani, in modo che lo spirito dell’Agenda 2030 si realizzi sul serio: nessuno deve essere lasciato indietro”. Diverse, secondo l’attivista, le modalita’ che possono essere impiegate dalle autorita’. “Possono- dice- organizzare incontri con le organizzazioni, promuovere un maggior numero di sondaggi su scala nazionale, pensare a coinvolgerli fisicamente, sia negli ambienti urbani che nelle altre aree”. Allo stato attuale delle cose, evidenzia Ametepey, “e’ necessario ridurre i costi della connessione internet, che sono altissimi“. Il presidente del Gsan cita il suo caso personale: “I dati per l’utilizzo della rete tramite cellulare rappresentano la mia spesa principale in assoluto”.


Secondo Ametepey, le organizzazioni giovanili devono migliorare il loro monitoraggio dell’operato del governo. Due, in questo senso, gli aiuti che dovrebbero venire dalle autorita’: “Bisogna investire di piu’ nel supporto alle reti di associazioni e fornire ai cittadini dati che siano valutabili e a norma“. Spesso, osserva l’attivista, le statistiche messe a disposizione dalle istituzioni “non sono di buon livello e non possono essere utlizzate per fare valutazioni serie”. I giovani del Paese vogliono essere presi sul serio, quindi, anche perche’ i primi risultati sembrano iniziare a ottenerli. 

La settimana scorsa un’attivista ghanese, Chibeze Ezekiel, e’ stato insignito del Goldman Enviromental Prize, uno dei piu’ prestigiosi riconoscimenti per chi si occupa di difesa dell’ambiente. “La sua vittoria e’ stata davvero esaltante, e’ un grande attivista” commenta Ametepey. Secondo l’attivista, questo traguardo dovrebbe essere visto dal governo “come un’opportunita’ per collaborare con le giovani generazioni contro i cambiamenti climatici“. La vittoria di Eekiel sarebbe infatti solo il culmine di una serie di mobilitazioni in corso nel Paese. Come quella promossa anche sui social per protestare contro un patto siglato da Accra con il governo cinese per lo sfruttamento di una miniera di bauxite in un’area protetta, la foresta di Atewa, nella Regione orientale, proprio la zona di origine di Ametepey.

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