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A Bologna la differenziata vicina al 50%, “ma che fatica”

Cresce la raccolta differenziata nel capoluogo emiliano, ma le difficoltà sono ancora molte

Pubblicato:09-12-2016 15:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:24

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rifiuti porta a porta


BOLOGNA – Sotto le Due torri la raccolta differenziata è arrivata vicino al 50%, in particolare nel centro storico. Ma gli ostacoli non mancano, a partire dai cittadini che “non rispettano alcune regole fondamentali”, come “conferire nel momento giusto” i rifiuti per “evitare che i sacchi vengano accatastati lungo le strade”, in attesa della raccolta.

E problemi ci sono pure in periferia, dove sul capoluogo si scaricano le decisioni sulla gestione dei rifiuti prese dai Comuni limitrofi. Ad esempio, “Casalecchio è andato alla raccolta differenziata con sacchi di raccolta porta a porta e da quel momento noi abbiamo avuto un incremento di rifiuti nelle zone di cintura del Comune“.


Serve dunque maggiore informazione ai cittadini. Ma tra le varie contromosse di Palazzo D’Accursio, c’è anche la sperimentazione di nuovi cassonetti studiati insieme a Hera. A tracciare il quadro è l’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo D’Accursio, Riccardo Malagoli, rispondendo oggi in Consiglio comunale all’interrogazione della 5 stelle Elena Foresti.

“Non possiamo paragonare la raccolta differenziata nei piccoli Comuni con un Comune articolato come Bologna– ammonisce Malagoli- e faccio anche presente che tutto quello che succede attorno a noi in molti casi ha delle ricadute su Bologna”. Come Casalecchio, appunto. Per questo, rivendica l’assessore, “credo sia utile segnalare che siamo arrivati, soprattutto nel centro storico a una cifra importante: siamo infatti al 45-50% di raccolta differenziata“.

Un pezzo del problema si risolve con la “tecnologia che mettiamo in campo– sostiene Malagoli- in particolare per arrivare a un conferimento giusto che permetta ai cittadini di non avere difficoltà”.

In questo senso, spiega l’assessore, la calotta sui cassonetti “serve a ridurre l’indifferenziata” perché “ci deve essere un limite di volume”. Ma con Hera “stiamo anche ragionando su una modalità diversa di raccolta“, anticipa Malagoli, che parla di “cassonetti diversi, con il pedale e non con la leva, e che non abbiano una sola bocca, ma due. Nella prossima primavera-estate saremo in grado di fare una sperimentazione“.

Ma la tecnologia non è tutto. “Conta molto la collaborazione dei cittadini per riuscire a raggiungere risultati“, avverte Malgoli. Ad esempio, i cittadini “collaborano meglio dove c’è molto verde e dove ci sono case singole”, mentre “collaborano meno quando si tratta di rispettare alcune regole fondamentali che ci permetterebbero di aumentare la nostra quota di differenziata e di conferire nel momento giusto, per evitare che ci siano situazioni preventive di disagio a causa dei sacchi che vengono accatastati lungo le strade”.

Per questo, il Comune sta studiando insieme a Hera delle nuove campagne di informazione e sensibilizzazione, anche nelle scuole, “ma siamo già sulla buona strada per aumentare ancora la raccolta differenziata”, è sicuro l’assessore.

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