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M5S, i legali di Piazza: “Indagine su firme irregolari ancora incompleta”

Il consigliere pentastellato indagato per irregolarità nella raccolta delle firme per le elezioni amministrative

Pubblicato:09-12-2016 14:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:24

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piazza-m5sBOLOGNA – Nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nella certificazione delle firme per la lista del Movimento 5 stelle alle elezioni regionali del 2014 “devono essere fatti degli approfondimenti, perché ad oggi le indagini appaiono incomplete, anche se, ovviamente, abbiamo piena fiducia nella magistratura”. Anche perché “contestare tre firme su 1.181 raccolte non sembra molto logico”.

Questo il commento, al termine degli interrogatori del consigliere comunale M5s di Bologna Marco Piazza, e del suo collaboratore Stefano Negroni, dei legali dei due indagati, Giulio Cristofori e Davide De Matteis.

Uscendo dalla Procura, i due avvocati ribadiscono che “a Negroni vengono contestate tre firme che sarebbero state disconosciute, provenienti da tre moduli diversi, una delle quali sarebbe stata raccolta a Roma”, mentre per Piazza “si parla di un modulo con 20 firme che sarebbero state raccolte a Roma“.


Entrambi gli indagati, spiegano i legali, “hanno risposto alle domande della pm Michela Guidi, nei cui confronti abbiamo piena fiducia, perché ha dimostrato di essere preparata e di aver letto le carte”. Ora, mentre si aspetta che Guidi “faccia gli ulteriori accertamenti che riterrà opportuni”, Cristofori e De Matteis tengono a sottolineare di aver depositato, per provare la correttezza dell’operato dei loro assistiti, “delle firme perfettamente regolari che avevamo in più”, in modo da dimostrare che i due indagati “non avevano coscienza e volontà di commettere irregolarità”.

I due avvocati ricordano anche che l’interrogatorio “è stato fatto ‘a scatola chiusa’, visto che non è stato notificato l’avviso di fine indagini, ma siamo andati subito a parlare con i magistrati, in perfetta buona fede come si richiede agli appartenenti del Movimento 5 stelle”.

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