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Il ‘Pampapato’ di Ferrara diventa Dop. Record dell’Emilia-Romagna con 42 prodotti blasonati

FERRARA- L'Emilia-Romagna consolida il proprio primato in Europa

Pubblicato:09-12-2015 16:06
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:41

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Panpapato

FERRARA- L’Emilia-Romagna consolida il proprio primato in Europa per numero di specialità alimentari d’eccellenza. L’ultimo ingresso è quello del “Pampapato di Ferrara“, o “Pampepato di Ferrara”, d’ora in poi nell’olimpo dei prodotti a marchio Dop e Igp tutelati da Bruxelles. L’iscrizione del tipico dolce natalizio estense nel registro comunitario delle denominazioni di origine (Dop) e delle Indicazioni geografiche (Igp) è avvenuta proprio a ridosso delle festività di fine anno, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Ue del Regolamento 2267/2015, approvato dalla Commissione di Bruxelles. La decisione sarà pienamente operativa dal 28 dicembre prossimo.

“Salgono così a 42, tra Dop e Igp, le produzioni agroalimentari dell’Emilia-Romagna- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli– a marchio tutelato. Un risultato che ci colloca al primo posto in ambito comunitario e conferma la straordinaria vocazionalità del territorio regionale, tutt’uno con la grande professionalità degli imprenditori emiliano-romagnoli”. L’importante traguardo dell’Igp per la specialità ferrarese è stato centrato grazie all’impegno delle aziende produttrici, con il fondamentale sostegno e il coordinamento della Camera di commercio di Ferrara.


Il “Pampapato” o “Pampepato”, le cui origini vengono fatte risalire all’epoca degli Estensi, veniva ritenuto un dolce ricco e degno di un Papa, tanto, ricorda la Regione in una nota, da essere offerto in dono agli alti prelati dagli ecclesiastici e dalla nobiltà ferrarese, i quali non a caso vollero modellarlo a forma di copricapo cardinalizio. Da quest’usanza, e dall’uso delle spezie come ingredienti, sembra aver origine anche l’etimologia del dolce e la coesistenza delle due denominazioni. Il Pampepato è un prodotto da forno ottenuto dalla lavorazione di farina, canditi, frutta secca, zucchero, cacao, spezie; il tutto viene ricoperto con cioccolato fondente extra. Il suo profumo richiama al primo impatto il cioccolato, poi via via le spezie, in particolare di noce moscata e cannella, i canditi e la mandorla tostata. Anche il sapore è inizialmente di cioccolato fondente, per lasciare man mano spazio agli altri ingredienti. La zona di produzione è rappresentata dall’intero territorio della provincia di Ferrara.

Di Luca Donigaglia – Giornalista professionista

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