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Si accende lo scontro politico sull’accordo tra Italia e Albania sui migranti. Le opposizioni attaccano l’intesa. Per Giuseppe Conte il governo di Giorgia Meloni prepara “una deportazione di massa”; mentre Italia Viva chiede al ministro degli Esteri Antonio Tajani di riferire in aula. L’accordo “non è Guantanamo- ribatte il titolare della Farnesina- ma una soluzione umanitaria”. Critiche, però, arrivano anche dalla Lega. “Bene la diplomazia- dice il vicesegretario Andrea Crippa- ma bisogna fermare gli sbarchi”. Intanto, si registra tensione tra il Pd e il premier albanese Edi Rama, che in Europa stanno insieme nel gruppo dei socialisti. “Aiutare i migranti sull’Italia è giusto- precisa Rama- se poi questo non è di sinistra in Italia, pazienza”.
La senatrice a vita Liliana Segre chiede di fermare la spirale di odio in Medio Oriente. “Liberare gli ostaggi- dice- ma anche proteggere i civili e porre fine a ogni forma di violenza”. Nel corso della seduta della commissione per il contrasto dell’intolleranza e dell’odio, Segre chiede “un’azione decisa delle istituzioni e un impegno convergente di tutte le forze politiche” contro le manifestazioni antisemite che si
susseguono in Italia da un mese a questa parte. “Voglio continuare a coltivare l’utopia di un mondo che ripudia guerra,
terrorismo, antisemitismo, e ogni tipo di razzismo”, sottolinea la senatrice a vita, perchè “la violenza non è un antidoto alla violenza, ma ne genera altra all’infinito”. Intanto, a Roma, si registra un nuovo caso di antisemitismo. Nel quartiere ebraico sono comparse sui muri diverse svastiche.
L’aula del Senato, quasi all’unanimità con l’astensione di Pier Ferdinando Casini, ha approvato in via definitiva l’istituzione della Commissione d’inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, scomparse a Roma nel 1983 a quaranta giorni di distanza. Il disegno di legge, identico a quello approvato alla Camera, istituisce ufficialmente la bicamerale che avrà poteri d’indagine per ricostruire e analizzare la dinamica della scomparsa delle due quindicenni romane, attraverso audizioni e l’acquisizione di atti delle inchieste giudiziarie e giornalistiche. La commissione sarà composta da 20 deputati e altrettanti senatori. Ad assistere al voto in Senato era presente Pietro Orlandi, fratello di Emanuela. “Sono contento- ha detto- la commissione può fare finalmente verità”.
Sciopero di 8 ore in tutti gli stabilimenti. La decisione dei sindacati è immediata dopo l’incontro con il governo sul futuro dell’ex Ilva. I metalmeccanici definiscono “disastroso” il vertice a palazzo Chigi e decidono lo stop entro il 23 novembre, giorno in cui si riunirà l’assemblea dei soci di Acciaierie d’Italia, la holding che controlla il gruppo siderurgico. Il segretario della Uilm, Rocco Palombella, riferisce che l’incontro “è andato malissimo anche rispetto alle minime aspettative che avevamo. Il governo subordina ogni decisione sul futuro dell’acciaio di Stato all’assemblea del 23, per capire se ArcelorMittal intende investire ancora in Italia”. Il leader Fim, Roberto Benaglia, parla di “incertezza fortissima” anche se “il governo ha garantito che non ci sarà fallimento o spegnimento dell’attività”. La Fiom sottolinea che ArcelorMittal “non può tenere in ostaggio i lavoratori, i cittadini e il governo italiano”.
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