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In Valle d’Aosta il Parc animalier di Introd si compra due lupi (da sfoggiare) e monta la protesta: “Siete uno zoo camuffato”

I due lupi arrivano dall'est europeo. Nel mirino di Legambiente gli spazi troppo ristretti e contributo pubblico europeo di 100.000 euro.

Pubblicato:09-11-2022 19:34
Ultimo aggiornamento:09-11-2022 21:34
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lupo- animali-Alpi
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AOSTA- “Gli zoo cammuffati da risorsa per il territorio non ci piacciono”. Legambiente della Valle d’Aosta punta il dito contro l’inserimento nel Parc animalier di Introd, di una coppia di lupi acquisita da una struttura dell’est europeo. “Dietro imprese quali i Parc animalier- sostiene l’associazione ambientalista- si nasconde un commercio che ribalta la logica secondo la quale sono mantenuti in cattività animali selvatici che, o per le ferite riportate o per altre disgrazie, non possono essere reimmessi in natura”. E aggiunge: “Nonostante le apparenze e malgrado il loro successo, questi zoo offrono una visuale distorta del benessere animale perché inserisce gli esemplari non nel loro ambiente naturale ma in un habitat finto, senza alcuna funzione educativa o ambientale”. Per Legambiente della Valle d’Aosta, l’acquisizione dei due lupi “aumenta la triste attrattività dello zoo valdostano, che negli anni ha suggerito il sorgere di un suo clone a Champdepraz”.

5.800 METRI QUADRI? TROPPO POCO PER ANIMALI CHE PERCORRONO DECINE DI CHILOMETRI AL GIORNO

Nel mirino dell’associazione ambientalista c’è anche lo spazio troppo ristretto dedicato agli animali: “Ai due lupi, che in natura percorrono decine di chilometri al giorno, sono dedicati 5.800 metri quadri di terreno recintato: solo per dare un’idea, un campo di calcio di quelli che vediamo alla tv misura più di 7.100 metri quadri”. E prosegue: “I proprietari del parco già ipotizzano la possibilità di una cucciolata: in questo modo, dopo aver incrementato le visite per mostrare i nuovi nati, potranno venderli, seguitando così il commercio di animali nati in cattività e, in quanto tali, utilizzabili solo per scopi simili. Ma i proprietari del Parco, il cui obiettivo è meramente lucrativo, fanno il loro mestiere, e sicuramente otterranno il loro scopo”.

‘DA CONDANNARE USO SOLDI PUBBLICI PER UNA VISIONE DISTORTA DI FAUNA, RINCHIUSA IN RECINTI’

Legambiente punta il dito anche contributo pubblico europeo di 100.000 euro, passato attraverso il Gal, con cui è stata finanziata l’acquisizione della coppia di lupi: “Legambiente deplora l’uso distorto di soldi pubblici, che dovrebbero essere prioritariamente rivolti a sostenere il mondo agricolo e che invece vengono usati per progetti che offrono una visione falsata di una fauna, rinchiusa in recinti più o meno ampi, di cui la Valle è naturalmente generosa“. E ricorda: “Già nel 2005 era stata assegnata una bandiera nera della Carovana delle Alpi all’assessorato regionale all’Agricoltura e Risorse Naturali per un analogo contributo di 100.000 euro, funzionale alla nascita di questo Parc animalier, proprio alle porte del Parco nazionale del Gran Paradiso”.


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