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Il ‘Mamiani’ contro il governo. All’occupazione anche la figlia di Zingaretti

Gli studenti: "Azione per opporci alle destre, rimarremo fino al 18 novembre". Ma la dirigente ribatte: "per fare politica bisogna studiare"

Pubblicato:09-11-2022 12:56
Ultimo aggiornamento:09-11-2022 12:56

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ROMA – Niente lezioni oggi al Mamiani. I docenti di lettere e matematica restano fuori dai cancelli dell’istituto, occupato ieri pomeriggio dagli studenti e dalle studentesse dei collettivi. Questa volta non c’è stata la canonica assemblea, né il tentativo di ottenere un’autogestione, perché “non sarebbe stata una vera protesta”, spiegano gli studenti. Si è passati direttamente all’azione, maturata fin dai giorni successivi al 25 settembre. “Da quel momento abbiamo capito che dovevamo fare un’azione per opporci alle destre, per opporci a una politica basata solo sulle false promesse- spiega Giulio, davanti al cancello del Mamiani- tanto destra o sinistra non cambia, lo si è visto anche con i governi precedenti, che hanno promosso prima la riforma Gelmini e poi quella della ‘Buona Scuola’. La sostanza è sempre la stessa”.

LA POSIZIONE DELLA DIRIGENZA

Ma per la dirigente scolastica, Tiziana Sallusti, anche le modalità della protesta sono sempre le stesse. “Sono in questa scuola da 12 anni ed è la settima volta che occupano. Non c’è niente di nuovo sotto il sole. Mi aspettavo qualcosa di più dai miei studenti… Tutti vorremmo una società migliore, tutti abbiamo dei motivi per manifestare, ma la soluzione non è occupare- spiega all’agenzia Dire- Così non si garantisce il diritto allo studio degli studenti che non vogliono partecipare alla protesta. E poi per poter fare politica si deve studiare”. La dirigente scolastica parla al telefono da casa: è in convalescenza dopo un intervento chirurgico, ma ieri è voluta venire per parlare con i ragazzi. “Il nostro compito è sempre lasciare il dialogo aperto- spiega- ma ho dovuto comunque avvisare gli organi competenti, la questura e il prefetto”. Secondo il racconto degli studenti, le forze dell’ordine hanno assicurato agli occupanti che per il momento non ci sarà uno sgombero forzato. Ma i ragazzi hanno intenzione di rimanere nell’istituto per altri nove giorni, fino al 18 novembre, giorno della grande mobilitazione studentesca che si svolgerà in tutta Italia.


Faccio un appello ai genitori, perché gli studenti all’interno della scuola non sono controllati, non si trovano in una situazione di sicurezza. Spero che la protesta finisca. L’opposizione si faccia nei luoghi di competenza, non nelle scuole”, aggiunge la dirigente scolastica. Lo storico liceo classico ‘Mamiani’ accoglie circa un migliaio di studenti. Secondo il racconto dei giovani del collettivo, ieri circa in 400 si sono alternati nel pomeriggio, mentre questa mattina, prima dell’inizio delle attività, gli studenti sembravano essere poco più di un centinaio. A partecipare alle protesta, anche la figlia maggiore di Nicola Zingaretti.


IL PROGRAMMA DELL’OCCUPAZIONE

Nel corso della settimana si alterneranno dibattiti sulla Gkn, con alcuni lavoratori della fabbrica, e poi si parlerà di educazione sessuale, sociologia e della lotta femminista in Kurdistan. Intanto, i giovani si raggruppano nel cortile, intorno alle reti da pallavolo. La dirigente ha già chiarito che, al termine della protesta, si applicherà il regolamento di istituto e verranno bloccate le gite scolastiche, per gli studenti coinvolti. Fuori dai cancelli è rimasta anche una docente di Lettere, oggi avrebbe dovuto portare la sua classe al museo della preistoria di Casal de’ Pazzi, ma per la giornata tutte le attività didattiche sono sospese.

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