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Atac, l’appello finale di Leu-Si: “Votare No al ‘referendum raggiro'”

"Non va strumentalizzato per colpire Raggi. Un conto è il quesito referendario, un altro il giudizio sull’amministrazione comunale”

Pubblicato:09-11-2018 15:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:46

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ROMA – “Il referendum è un raggiro che non risolve i problemi. Invitiamo a votare No. Non va strumentalizzato questo tema per colpire Raggi. Un conto è il quesito referendario, un altro il giudizio sull’amministrazione comunale”. Liberi e Uguali e Sinistra italiana, a due giorni dal referendum sulla liberalizzazione del Tpl a Roma hanno lanciato l’ultimo appello a favore del No. E lo hanno fatto dalla Camera dei deputati dove sono intervenuti Stefano Fassina, deputato di Leu, Adriano Labucci, segretario della Sinistra italiana Roma, e Massimo Cervellini esponente di Sinistra italiana.


Il No di Leu e Sinistra italiana, hanno spiegato, “non è per non cambiare, perché capiamo la frustrazione dei romani di fronte al tpl della città. Il nostro No vuole evitare che si vada verso un modello che aggraverebbe il quadro”. Per Fassina “sono alcuni motivi strutturali, certamente da risolvere, a causare il disastro del tpl a Roma. Il 90% del debito di Atac deriva da tagli ai trasferimenti del tpl, prima dal fondo nazionale di trasporto alla Regione e poi dalla Regione al Comune e quindi ad Atac. Roma poi soffre di una densità abitativa media molto bassa e un assetto urbanistico disastroso. Infine il traffico è congestionato”.

La situazione del tpl a Roma è grave ma non per questo con i privati sarebbe destinata a migliorare- ha concluso Fassina- È invece necessario cambiare Atac, cambiando la modalità di nomina dei manager, legando le retribuzioni alle performance e concedendo più risorse all’azienda. Bisognava evitare che dall’hinterland la gente arrivi in auto a Roma, quindi servono più treni e in città servono più preferenziali. Va portato a termine positivamente il concordato preventivo, bisogna potenziare il ruolo dell’Agenzia per la Mobilità e infine dare una funzione di controllo ai comitati degli utenti”.

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