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Prescrizione, cortocircuito tra Bongiorno e Bonafede sull’entrata in vigore della riforma

Il ministro della Giustizia: "Rispetto le critiche dei singoli parlamentari, ma conosco la volontà del gruppo del M5S"

Pubblicato:09-11-2018 09:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:45

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ROMA – Bonafede-Bongiorno, nel day after dell’accordo sulla prescrizione, i due ministri vanno in corto circuito sui media.

Il nodo e‘ l’entrata in vigore della norma che ferma la prescrizione dopo il primo grado di giudizio.


Secondo la Lega questo accadra’ solo quando sara’ approvata la riforma del processo penale. Secondo il M5s andra’ comunque in vigore a partire dal 1 gennaio 2020.

Il ministro di giustizia Alfonso Bonafede lo ribadisce di buon mattino a Radio Capital. “La prescrizione non e’ legata alla riforma del processo penale. L’accordo politico e’ che va fatta la riforma del processo penale e che la delega deve avvenire entro dicembre 2019. Ma nella legge anticorruzione che entra in vigore a gennaio non c’e’ alcun collegamento con altre leggi”. La riforma della prescrizione “entra in vigore comunque”.

Parere esattamente opposto quello della titolare della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, avvocato di fama. ‘Cosa accade se dopo il varo della nuova prescrizione il governo non riesce a far partire la riforma del processo?’, e’ la domanda del Corriere della Sera. Risposta: “Sono norme collegate l’una all’altra. La prima entra in vigore quando la seconda sara’ in vigore. Punto“.

Si tratta evidentemente di un aspetto non secondario, visto che la stessa riforma del processo penale, quando e se il governo dovesse intraprenderla, sarebbe condizionata dal fatto che al 1 gennaio del 2020 scatti o meno la riforma della prescrizione. Senza collegamento tra le due riforme, osserva Bongiorno, “rischiamo di innescare di nuovo la bomba atomica” sotto i processi. “Io comunque dico che ce la faremo”.

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ROMA – “Assolutamente no”. Cosi’ risponde il ministro della giustizia Alfonso Bonafede intervistato a Circo Massimo su Radio Capital a chi gli chiede se il M5s abbia ceduto a Matteo Salvini e alla Lega.

“Rispetto le critiche dei singoli parlamentari, ma conosco la volontà del gruppo del M5S“, aggiunge Bonafede.

È stato pagato un prezzo troppo alto finora all’alleanza con la Lega? “No – risponde – abbiamo portato una rivoluzione in Italia. Da ministro della Giustizia mi interessa che non ci siano sanatorie su reati o impunità. Ieri Forza Italia e Pd, il cosiddetto ‘partito del Nazareno, hanno alzato le barricate per impedire che la prescrizione entrasse nel ddl anticorruzione. Basta solo questo per far vedere quanto è importante questa legge che ieri ha smascherato ulteriormente il patto del Nazareno”.

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