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Migranti, Viale: “Il governo è nemico di Ventimiglia”

Il comune è stato escluso dalla ripartizione di 600 milioni di euro a favore dei comuni in materia di accoglienza

Pubblicato:09-11-2016 17:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:17

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GENOVA – “Questo governo dimostra di essere il peggior nemico del Comune simbolo a livello internazionale dell’accoglienza, visto che Ventimiglia non potrà neppure fruire di bonus di rilievo a fronte di un carico enorme sul proprio territorio”. Lo afferma la vicepresidente della Regione Liguria e assessore all’Immigrazione, Sonia Viale, al termine della commissione speciale immigrazione della Conferenza Stato Regioni, che si è svolta questa mattina a Roma. Viale critica aspramente il decreto legge sul finanziamento di “esigenze indifferibili” presentato dal Governo che stanzia 600 milioni di euro, di cui 100 milioni delle casse statali per il 2016, come misure urgenti a favore dei Comuni in materia di accoglienza.

“Si prevedono premialità solo per i Comuni in cui siano presenti cittadini che abbiano fatto richiesta dello status di rifugiato o di richiedente asilo e quindi rientrino nel sistema Sprar- accusa Viale- oltre a essere premialità da poche centinaia di euro (500 una tantum per ogni richiedente asilo) è ancor più grave il fatto che ne saranno comunque esclusi tutti quei Comuni che ospitano massicci numeri di immigrati che hanno rifiutato l’identificazione“.


Il numero due della Liguria contesta anche che l’esecutivo non abbia tenuto in considerazione la richiesta unanime delle Regioni di escludere le zone di confine come la provincia di Imperia dall’accoglienza di nuovi migranti. Tra i temi affrontati oggi a Roma anche i controlli igienico-sanitari alle strutture di accoglienza. “Abbiamo lanciato l’allarme- spiega Viale- visto che, allo stato attuale, si potrebbe autorizzare l’ospitalità anche in edifici privi dei requisiti igienico sanitari di base. Dato che il numero dei presunti profughi oggi nel nostro Paese ha superato quota 160.000 e che la loro permanenza spesso si protrae nel tempo, riteniamo che debbano essere affrontati con urgenza eventuali rischi per la salute e l’igiene pubblica”.

di Simone D’Ambrosio, giornalista

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