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Milano. Maroni: “Renzi lancia Sala senza primarie sennò lo impallinano…”

L'eventuale corsa a sindaco del commissario Expo potrebbe raccogliere consensi anche al di fuori del Pd, pescando voti nell'elettorato centrista e di centrodestra

Pubblicato:09-11-2015 15:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:33

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BOLOGNA – Domani il premier Matteo Renzi sarà a Milano per presentare il progetto “Italia 2040″, la cittadella della scienza e della tecnologia che dovrebbe prendere il posto di Expo. Un’idea che ha già raccolto il beneplacito del sindaco Giuliano Pisapia, ma che si potrebbe scontrare con le resistenze della Regione. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, sembra infatti voler rivendicare il diritto di avere l’ultima parola: “Presentano il progetto ma il terreno è di mia proprietà”, sottolineava ieri il presidente Maroni a Bologna, chiacchierando coi suoi sotto al palco di piazza Maggiore, presente il cronista della Dire, in attesa dell’inizio della manifestazione della Lega nord.

Oltre al progetto Italia 2040, tra l’altro, a Maroni non sfugge anche il risvolto più strettamente politico della questione, in vista delle prossime amministrative. Secondo il numero uno della Lombardia, infatti, Renzi domani a Milano lancerà il progetto del dopo Expo con l’intenzione di dare un’investitura (più o meno ufficiale, si vedrà) a Giuseppe Sala come candidato sindaco del Pd all’ombra della Madonnina.


“Dirà così- ne è sicuro Maroni- perché se fa le primarie, Sala lo impallinano… adesso che è nata pure Sinistra italiana“. Proprio ieri il commissario di Expo, in tv a “Che tempo che fa”, ha confermato la sua disponibilità a candidarsi. E nelle scorse settimane, a più riprese, a Roma si sono incontrati il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini e il capogruppo Ncd alla Camera, Maurizio Lupi, per parlare proprio della candidatura di Sala.

L’eventuale corsa a sindaco del commissario Expo potrebbe infatti raccogliere consensi anche al di fuori del Pd, pescando voti nell’elettorato centrista e di centrodestra, e per questo potrebbe essere un nome condiviso anche dal partito di Angelino Alfano. Nel Pd però la situazione è ancora ingarbugliata. L’unica cosa certa al momento, sottolineano alcuni democratici, è l’accordo pre-elettorale siglato dai partiti della coalizione di centrosinistra a Milano perchè il candidato sindaco sia scelto tramite le primarie. Oltre a Sala, in campo ci sono già ipotesi di candidature come quella di Pierfrancesco Majorino, attuale assessore al Welfare nella Giunta Pisapia, o quella di Emanuele Fiano, membro della segreteria nazionale del Pd.

In questo quadro, le primarie salterebbero solo nel caso in cui Sel si impuntasse, dicendo che la candidatura di Sala renderebbe per loro impossibile partecipare alle primarie, arrivando così a rompere il patto di coalizione. In questo senso, ad esempio, è stato chiaro Stefano Fassina, che sabato alla ‘Dire’ ha detto: “Io non sono d’accordo a partecipare a primarie che prevedano anche la presenza di Sala”. A quel punto, il commissario Expo avrebbe un vantaggio. Senza primarie di coalizione, il Pd dovrebbe organizzare una consultazione popolare solo al proprio interno. Ma dal Nazareno potrebbero chiedere agli eventuali condendenti in campo un passo indietro, per convergere in maniera unitaria sulla candidatura di Sala.

di Alfonso Raimo e Andrea SangermanoGiornalisti professionisti

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