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App, giochi e spot: ‘Patentiamoci’ sostiene la guida responsabile VIDEO

ROMA - Un app, un gioco da tavola e una campagna di comunicazione con pubblicità progresso e incontri

Pubblicato:09-11-2015 14:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:33

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ROMA – Un app, un gioco da tavola e una campagna di comunicazione con pubblicità progresso e incontri con giovani e meno giovani sul tema. È il progetto ‘Patentiamoci‘, dedicato alla sensibilizzazione della guida responsabile e presentato oggi al Museo delle auto della Polizia di Stato di Roma.

patentiamoci

L’iniziativa – ideata dall’associazione Stella di Daniele onlus in collaborazione con Miur e la Polizia di Stato – si avvale dell’app gratuita per smartphone e tablet, ‘Prendi la patente’, che consente di apprendere, giocando, le regole del codice della strada e i quiz ministeriali dell’esame di teoria per il conseguimento della patente di guida. Oltre all’app, anche il gioco da tavola omonimo, con dadi e caselle, con cui i ragazzi potranno sfidarsi per arrivare all’ambito traguardo e la casella finale: la patente.


Una campagna che si è resa necessaria, visto anche l’aumento delle morti su strada negli ultimi anni: 6.400 morti nel 2014, con un incremento del 2% nei primi 9 mesi dell’anno in corso. “Dopo oltre 15 anni nel 2015 si è registrato un aumento dei morti- ha detto il direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla, presente all’evento di lancio della campagna- e su questo c’è molta preoccupazione anche per il futuro. Bene quindi quest’iniziativa per dare consapevolezza, formare i giovani e prevenire gli incidenti anche attraverso il gioco. Oltre a questo auspichiamo l’approvazione dell’omicidio stradale in tempi brevi. Uno strumento in più che permetterà alle forze dell’ordine di reprimere in particolar modo i comportamenti più gravi. Ma la repressione non basta ed è quindi indispensabile la formazione e la comunicazione”.

A far capire ai ragazzi presenti, il significato della perdita più grande, quella di un figlio, anche Paolo Simoncelli, padre di Marco. Quest’ultimo se ne è andato a causa di un incidente in moto, ma in pista e durante una gara. Dove paradossalmente i pericoli sono minori rispetto alle strade urbane: “Spesso i genitori si trovano costretti ad accontentare i propri figli che chiedono lo scooter o la moto- ha detto Simoncelli- e il più delle volte non possono non farlo. È necessario quindi spiegare ai nostri ragazzi la pericolosità delle strade, di guidare nel traffico. Chi è attento alla guida però è in grado di vedere i movimenti degli altri veicoli, e nostro compito è far capire l’importanza di questo aspetto”. Attenzione alla guida, ma anche responsabilità, in particolar modo dopo serate in locali e discoteche. Lo sa bene il direttore artistico di Virgin Radio e testimonial dell’iniziativa, Ringo: “Quando ero più giovane- ha ricordato rivolgendosi ai ragazzi- ero quello del gruppo incaricato a guidare a riportare tutti a casa, perchè non bevevo. È necessario che tutti facciano così, a turno sorteggiate un ‘fortunato’ che non beve e riporta gli altri a casa oppure prendete l’autobus o un taxi. Sono piccoli sacrifici. Ma vi salvano la vita”.

di Ugo CataluddiGiornalista

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