PACE A GAZA, ISRAELE E HAMAS FIRMANO L’ACCORDO
Ok all’accordo di pace a Gaza. Ad annunciarlo, nella notte europea, è stato Donald Trump. “E’ una giornata storica”, ha detto il presidente americano. L’intesa prevede il ritiro dell’esercito israeliano da gran parte della Striscia di Gaza e il rilascio entro 72 ore degli ostaggi vivi ancora nelle mani di Hamas. Per quelli deceduti, la milizia ha chiesto 10 giorni per recuperare i loro corpi. L’accordo regola anche l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia e la liberazione di 1.900 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Non ancora chiaro il destino di Hamas. Secondo fonti Usa e israeliane il disarmo totale dell’organizzazione islamista inizierà la prossima settimana.
ALMASRI. LA CAMERA ‘SALVA’ I MINISTRI: “NO AL PROCESSO”
L’aula della Camera ha votato “no” al processo per i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e per il sottosegretario Alfredo Mantovano coinvolti nel caso Almasri. Con una ventina di voti anche dall’opposizione, è stata accolta la relazione di maggioranza per non concedere l’autorizzazione a procedere. Gli esponenti del governo non saranno processati per la liberazione e il rimpatrio del generale libico avvenuto a inizio anno. Il caso verrà quindi archiviato. In aula ha esultato il centrodestra, presente anche la premier Giorgia Meloni. Italia Viva, nel caso specifico di Piantedosi, ha votato con la maggioranza.
LA MAGGIORANZA ESULTA, LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO
Esulta il centrodestra, opposizioni all’attacco dopo il voto su Almasri. “La maggioranza è compatta, una smentita a chi parla di divisioni nel centrodestra”, sottolinea il ministro Luca Ciriani. Dal centrosinistra toni aspri. Il Pd critica “un governo debole che si piega alla violazione dei diritti”. Mentre i Cinquestelle puntano il dito contro la premier: “Meloni assente sul genocidio- dice il capogruppo Ricciardi- ma presente per difendere i suoi”. Per le opposizioni Nordio, Piantedosi e Mantovano avrebbero dovuto rinunciare all’immunità spiegando le ragioni della liberazione di Almasri davanti ai giudici.
REGIONALI. ACCORDO NEL CENTRODESTRA SU CAMPANIA, PUGLIA E VENETO
Il centrodestra ha sciolto le riserve sui propri candidati in Campania, Puglia e Veneto. I leader della coalizione Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi hanno trovato la quadra sui nomi degli aspiranti governatori nelle tre regioni che andranno al voto il 23 e 24 novembre. A guidare il centrodestra in Campania sarà il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, esponente di Fratelli d’Italia. In Puglia a correre sarà Luigi Lobuono, ex presidente della Fiera del Levante. A provare a raccogliere l’eredità di Luca Zaia in Veneto toccherà invece al leghista Alberto Stefani, vicepresidente del Carroccio.







