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ROMA – A Miggiano, nel Salento, Kadir ha fondato una comunità di fede: preghiere, meditazione, castità, una vita povera e tutta spirituale. La notizia della giovane che attraversa il paese nuda, senza nulla addosso, ha richiamato attenzione e clamore. E salta fuori che genitori allarmati hanno denunciato il santone, così lo chiamano, per manipolazione mentale.
Questa storia della ragazza che davanti a tutti si spoglia è accaduta già, molti anni fa, e proprio nella religione di maggioranza, quella cristiana-cattolica. “Era san Francesco d’Assisi che decise di spogliarsi nella piazza del suo paese davanti alle autorità, al vescovo e al padre come gesto di estrema povertà. E’ un simbolo spirituale di restituzione di tutto ciò che è superfluo e ha un significato appunto spirituale. Non so se Kadir abbia detto le stesse cose di Francesco d’Assisi a questa ragazza e non so se questa donna lo abbia fatto con lo stesso spirito religioso di Francesco, ma potremmo spiegarlo così e non sarebbe un atto di offesa, o a sfondo sessuale o di pazzia“. A parlare con la Dire è Raffaella Di Marzio, psicologa delle religioni e direttrice del centro Lirec che, ancora una volta, torna a denunciare la narrazione piena di pregiudizio e “di istigazione all’odio” diffusa sui media ogni volta in cui si parla di “gruppi religiosi minoritari”.
Perchè la setta è un’organizzazione criminale, ma per esser tale dovrebbe esercitare sugli adepti violenza, abusi, limitazioni della libertà. Ci sono questi riscontri nel gruppo religioso di Kadir? “Quando la giornalista chiede alla donna cosa abbia provato a spogliarsi di tutto, lei ha risposto di essersi sentita libera. Nessun dispetto per i genitori, o per offendere, ma lo ha fatto per se stessa e per sentirsi libera”, sottolinea Di Marzio. Del resto ci facciamo le stesse domande preoccupati per le suore di clausura che di certo non possono parlare con nessuno, tantomeno con i giornalisti? “No- risponde seccamente l’esperta- semplicemente però le capiamo perchè sono incluse nella religione della maggioranza e quindi buona in quanto tale, così è percepita. Quella di Kadir è ‘cattiva’, per pregiudizio, anche perchè anche dentro un monastero una madre superiora può perpetrare abusi, ma nessuno andrà ad approfondire questa problematica perchè i monasteri cattolici non si toccano”.
Legittimo che le famiglie possano voler capire meglio, avere dei sospetti o timori, ma, secondo l’esperta, si tratta di adulti che spiegheranno la loro scelta e come la donna intervistata ha detto in tv: chiunque può entrare o uscire. Questo ad oggi risulta.
Altro punto di contatto con la storia iconica di Francesco d’Assisi quello dei giovani: “Francesco se ne andò nella chiesetta diroccata che diventerà la Porziuncola, i giovani scappavano per raggiungerlo e i genitori gridavano al vescovo che quel Francesco li stava rovinando. Due famiglie hanno denunciato Kadir per manipolazione psicologica, la stessa cosa che hanno detto nel 1200 i genitori dei ragazzi come quelli della giovane che diventerà poi santa Chiara. Ragazzi ricchi che finivano a chiedere l’elemosina ai genitori. Anche quella di Francesco è stata chiamata setta per tantissimo tempo e lo erano anche i primi cristiani che seguivano Gesù”.
Di Marzio aggiunge: “Io non voglio dire che Kadir sia san Francesco, ma che parliamo di un uomo di 47 anni e di adepti adulti e che il reato di plagio non esiste più. Se ci fosse questo reato il pm potrebbe indagare Kadir che magari finirebbe condannato come è successo a Braibanti”, senza aver fatto nulla, senza riscontri fattuali, ma per una perizia o meglio una premonizione psicologica ed emotiva di plagio o manipolazione che sia.
La tv cerca storia di persone scappate dalle sette, e nessuno intanto spiega cosa sia una setta: un gruppo di persone che prega e vive in povertà? Perché la setta, ribadisce Di Marzio, ha a che fare con il crimine. “I tempi sono cambiati e gli adepti delle sette non finiscono al Colosseo mangiati dai leoni (così accadde ai cristiani che tali erano definiti, ndr), ma assistiamo a una vera e propria istigazione all’odio e la stampa sta alimentando tutto questo”.
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