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ROMA – È stato siglato stamani presso la Villa Magistrale del Sovrano ordine di Malta, a Roma, un memorandum d’intesa sul Partenariato strategico per lo sviluppo tra l’ufficio Esteri, Commonwealth e sviluppo del Regno Unito e il Sovrano Ordine ospedaliero militare di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta.
“Esprimiamo grande soddisfazione per questo documento”, ha detto il Gran cancelliere dell’Ordine, Riccardo Paternò, che ha partecipato alla firma congiunta dell’accordo con l’ambasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede, Christopher J. Trott, alla presenza del Gran maestro del Sovrano Ordine di Malta, fra’ John Dunlap.
“Questo documento- ha aggiunto il Gran cancelliere- testimonia la comune volontà di sviluppare ulteriormente rapporti di amicizia e cooperazione bilaterale nel sostegno ai più vulnerabili e nella promozione della libertà di culto e credo”.
Tra l’Ordine di Malta e il Regno Unito non sussistono relazioni diplomatiche, tuttavia, come ha ricordato il Gran cancelliere, i buoni rapporti risalgono al XII secolo con la fondazione del Gran priorato. Poi, nel 1875, vide la luce la British Association, che ancora oggi offre servizi in particolare agli anziani, gestendo una settantina di residenze in tutto il Paese, e vanta 1.500 tra membri e volontari.
“È un grande onore per me firmare questo memorandum d’intesa” ha detto Trott. “Quando sono arrivato a Roma per assumere l’incarico, ero molto curioso di saperne di più sul vostro lavoro, e più imparavo a conoscervi, più mi rendevo conto che il Regno Unito condivide molti dei vostri valori e obiettivi”.
L’ambasciatore ha quindi citato l’impegno dell’Ordine di Malta “in Ucraina, Terra Santa e nei Paesi del Sud del mondo”. La speranza, ha concluso Trott, “è di approfondire ulteriormente le nostre relazioni”.
Il memorandum prevede una vasta gamma di ambiti e attività, che vanno dai servizi per l’assistenza sanitaria pubblica ai più vulnerabili al salvataggio e all’accoglienza dei rifugiati, fino a interventi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, la promozione dei diritti umani e la trasparenza nella governance.
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