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Forlì, “sindacati nazisti”: scritte No Vax contro Cgil, Cisl e Uil

Secondo Cgil-Cisl-Uil, è "grave quanto successo: l'attacco alle sedi sindacali è un attacco alla democrazia"

Pubblicato:09-10-2021 11:44
Ultimo aggiornamento:09-10-2021 11:49

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BOLOGNA – Scritte no vax davanti alle sedi di Cgil, Cisl e Uil a Forlì. Frasi come “Sindacati nazisti” e “I vax uccidono” sono state tracciate con vernice rossa la notte scorsa, come rendono noto gli stessi confederali, che si sono “subito attivati” per denunciare il fatto alle autorità, in modo che “i responsabili siano perseguiti. E anche se, ancora non hanno un volto e un nome, le Forze dell’ordine si muoveranno per le necessarie indagini”.

Secondo Cgil-Cisl-Uil, è “grave quanto successo: l’attacco alle sedi sindacali è un attacco alla democrazia. Il riferimento distorto alla Costituzione e le parole che paragonano il sindacato al nazismo sono inaccettabili e dimostrano che chi ha compiuto questo gesto non solo non conosce la storia, ma soprattutto non ha rispetto per le migliaia di vittime che il Covid ha mietuto in questa drammatica pandemia”.

Questo è dunque “l’ennesimo atto di violenza e di vandalismo che accade nel nostro territorio– insistono i confederali- la nostra denuncia resta ferma. Le sedi vaccinali, le scuole, le emittenti televisive e il sindacato sono luoghi in cui si esercitano diritti fondamentali, il diritto alla salute, all’istruzione, all’informazione e al lavoro. E queste azioni non degne di un Paese civile riportano la memoria ai tempi bui del nostro Paese”. 


Questi atti, continuano Cgil-Cisl-Uil, “non agevolano chi come noi ha da sempre tenuto aperte le sedi sindacali anche nei periodi più difficili della pandemia e, nella fermezza delle nostre convinzioni, ha sempre teso a garantire il confronto democratico e civile fra tutte le diverse opinioni”.

In ogni caso, assicurano i confederali, “il nostro impegno per la difesa della salute pubblica non verrà certo meno, come continueremo fermamente a discutere e negoziare le condizioni per far sì che anche i luoghi di lavoro siano sicuri, a partire dalla diffusione della campagna vaccinale, dall’utilizzo dei tamponi per il tracciamento e dal rigoroso rispetto dei protocolli su salute e sicurezza fintanto che l’emergenza non sarà terminata”.

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