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Bimbi filosofi? A Modena ‘Piccole ragioni’ per ascoltare le loro visioni del mondo

A Modena torna 'Piccole ragioni', per sollecitare dialoghi 'filosofici' nelle materne e primarie

Pubblicato:09-10-2020 15:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:01

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BOLOGNA – E chi l’ha detto che la filosofia è materia solo per i pensieri dei ‘grandi’? A Modena da anni dimostrano il contrario e si apprestano a rifarlo: martedì prossimo, alla Fondazione San Carlo, parte l’11esima edizione di “Piccole ragioni. Filosofia con i bambini“, un progetto proposto dalla Fondazione e dall’assessorato all’Istruzione del Comune di Modena, con l’intento di instaurare una nuova relazione tra pratiche pedagogiche e riflessione filosofica, “creando situazioni didattiche di tipo dialogico nelle quali i bambini si confrontano su temi etici”. Non si tratta di fare ‘lezioni’ di filosofia ai bambini, ma di dar vita a laboratori e dialoghi in cui lasciar parlare i bambini liberamente. Di cosa? Di situazioni quotidiane, che però si colleghino a concetti e temi etici come, ad esempio, Utopia, Autonomia, Cittadinanza, Sapere, Complessità, Limite, Arte.

Il progetto intende infatti promuovere un’immagine del bambino come “pensatore in grado di intervenire in una discussione, di formulare ipotesi ed escogitare soluzioni per una domanda, in breve di elaborare una propria visione del mondo, indipendente da quella degli adulti”, spiega Giuliano Albarani presidente della Fondazione San Carlo. Parlare con i bambini di temi etici può aiutarli a “interrogarsi criticamente su ciò che li circonda” e allo stesso tempo fa “crescere le loro competenze logiche, comunicative e sociali”.

I bambini, in “Piccole ragioni”, sono i protagonisti: si ascoltano i loro punti di vista, si accettano i loro dubbi e le loro esitazioni e si esalta l’uso dell’immaginazione e della creatività. La discussione collettiva mira a far riflettere sui valori che guidano la condotta individuale e sociale: la filosofia con i bambini “diventa così una preziosa opportunità per l’avviamento alla cittadinanza e all’autonomia”.


È fondamentale, dicono ancora gli organizzatori, “comprendere che in queste attività non si tratta di insegnare la storia della filosofia: partendo da quesiti e spunti tematici i bambini vengono invitati ad affrontare argomenti filosofici e sollecitati a partecipare in modo diretto e personale al dibattito, allo scambio delle idee ed al ragionamento collaborativo”.

Grazie a questo progetto, anno dopo anno, le insegnanti di materne ed elementari hanno potuto partecipare a un corso su principi e metodi della filosofia con i bambini per acquisire o potenziare strumenti utili per ideare in modo autonomo laboratori in classe. Dalla collaborazione tra Fondazione San Carlo e Comune di Modena l’esperienza poi si è allargata alle primarie. Anche quest’anno Memo (Multicentro Educativo Sergio Neri) rende possibile gli incontri filosofici direttamente nelle scuole e con il coinvolgimento attivo degli insegnanti. Al centro sono stati posti problemi di vita quotidiana “e la cui risoluzione può sorprendentemente aprire inediti spazi di scoperta tanto per i bambini quanto per gli adulti, arricchendone le strategie didattiche ed educative e fornendo strumenti pedagogici per poi aiutare i ragazzi a fare da soli”, dice Grazia Baracchi, assessora comunale all’Istruzione.

L’anno ‘accademico’ di “Piccole ragioni” (in parte aperto al pubblico, in parte riservato a insegnanti delle materne e delle elementari) si apre con la conferenza di Roberto Farné, “Educazione all’aperto”, una carrellata sulle principali caratteristiche di teorie e pratiche educative che valorizzano l’importanza dell’ambiente esterno come spazio in cui poter promuovere l’educazione e l’apprendimento dei bambini. Quella che si chiama Outdoor education.

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