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Il confratello di padre Maccalli: “Probabile ruolo francese nella liberazione”

Il sequestro si inserisce in un contesto sempre più difficile dal punto di vista della sicurezza in Niger, Mali e tutto il Sahel

Pubblicato:09-10-2020 14:36
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:01

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padre Mauro Armanino

padre Mauro Armanino

ROMA – La Francia sembra aver avuto un ruolo nelle trattative per la liberazione di padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio: così all’agenzia Dire padre Mauro Armanino, confratello del missionario rapito, per anni insieme con lui in Niger.

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“Eravamo rimasti stupiti del fatto che si parlasse della liberazione della cooperante francese Sophie Petronin e del dirigente dell’opposizione maliana Soumalia Cissé sequestrato a marzo e che invece si tacesse dei prigionieri italiani” la premessa del religioso, raggiunto telefonicamente a Niamey. Dopo che in settimana era circolata la notizia di uno scambio di detenuti concordato da governo e ribelli in Mali, padre Armanino aveva contattato l’ambasciata italiana per avere informazioni. Poi è giunta la notizia della liberazione. “Il governo e i militari che hanno assunto il potere a Bamako ad agosto sono riusciti a concludere la trattativa, alla quale credo abbia partecipato la Francia, che in questa zona dell’Africa ha storicamente un ruolo e una presenza importante” dice padre Armanino. Che sottolinea, d’altra parte, come il sequestro del confratello si inserisca in un contesto sempre più difficile dal punto di vista della sicurezza. “Il Niger, il Mali e tutto il Sahel attraversano un momento complicato” dice il missionario. “Come bianco ormai non posso più uscire da Niamey senza scorta; nelle mappe dei francesi praticamente tutto il Niger è dipinto di rosso: come dire off-limits, troppo pericoloso”.


Al momento del sequestro padre Armanino era l’unico confratello italiano in Niger insieme con padre Maccalli per conto della Società missioni africane (Sma). È probabile, dice ora, che dopo la liberazione il religioso non torni presto in Niger. “Qui la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’assassinio ad agosto di sei cooperanti francesi dell’ong Acted insieme con la loro guida” ricorda padre Armanino: “Sono caduti in un’imboscata nella riserva di Kouré, dove si erano recati per vedere il parco delle giraffe bianche”.

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