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Gli assistenti giudiziari: “Pronti a smaltire il lavoro delle Procure, Bonafede sblocchi le graduatorie”

Emanuela Coronica del Comitato Idonei Assistenti Giudiziari (Ciag) interviene dopo le dichiarazioni del presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma sulle Procure in difficoltà con il Codice rosso

Pubblicato:09-10-2019 16:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:48

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ROMA – “Il tema delle carenze del personale giudiziario da noi è molto sentito, per ovvi motivi, ma soprattutto perché siamo convinti che i vuoti di organico negli uffici giudiziari siano una della cause della lentezza dei processi e della giustizia in generale”. Così Emanuela Coronica del Comitato Idonei Assistenti Giudiziari (Ciag), in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri all’agenzia Dire dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, l’avvocato Antonio Galletti, secondo cui le Procure, dopo l’introduzione del nuove Codice Rosso per i reati in materia di violenza domestica e di genere, si trovano attualmente “in difficoltà nel comprendere quali sono effettivamente le denunce da perseguire con urgenza e quali invece sono magari più strumentali”.

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Secondo Galletti, per aiutare le Procure a smaltire la mole di denunce e per “gestire un importante impatto normativo come questo”, bisogna “creare le strutture e offrire i mezzi e le risorse umane”. Per questo ha risposto all’appello, mettendosi a disposizione degli uffici giudiziari, il Comitato Ciag, nato nell’autunno 2017 con l’obiettivo di arrivare allo scorrimento totale della graduatoria che seguì il concorso bandito dal ministero della Giustizia a novembre 2016. “Ci mettiamo a disposizione delle Procure e della giustizia- fa sapere all’agenzia Dire Coronica- purché la graduatoria venga assorbita in tempi rapidi. La procedura concorsuale ha portato alla pubblicazione di una graduatoria di 4.915 persone, 3.386 delle quali già entrate in servizio tra il 2018 e la prima metà di quest’anno. Attualmente, il Ciag conta più di 2.200 iscritti e le adesioni continuano a crescere”. Ora, prosegue la rappresentante del Ciag, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, “ha sempre dichiarato che il suo obiettivo è quello di una giustizia equa ed efficiente, ma noi crediamo che per ottenere un tale risultato servano prima di tutto risorse umane e materiali altrimenti anche una riforma della giustizia perfetta è destinata a restare sulla carta. E non lo pensiamo solo noi- conclude Coronica- che abbiamo tutto l’interesse di essere assunti e di dare il nostro contributo”.


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