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Come aprire una falegnameria? 78 adempimenti e 26 enti coinvolti

Tutti i dati nello studio della Cna con Osservatorio su Comuni e burocrazia

Pubblicato:09-10-2018 13:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:39

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ROMA – La burocrazia e’ un vero e proprio percorso ad ostacoli per chi voglia avviare un’attivita’ economica. Si va da un minimo di 65 adempimenti ad un massimo di 86. La spesa? Anche 20mila euro, prima ancora di mettere mano a macchinari e strumenti. Lo dimostra uno studio della Cna sull’avvio di attivita’ imprenditoriali.
Per aprire una falegnameria gli adempimenti possono arrivare a 78, gli enti coinvolti a 26 e a 39 le volte in cui l’aspirante imprenditore (o chi per lui) si deve confrontare con la Pubblica amministrazione.  Il combinato disposto di questa girandola di impegni porta fino a 19.742 euro la spesa per le pratiche burocratiche.  L’adempimento in sé più oneroso è il certificato controlli antincendi rilasciato dai Vigili del fuoco: mediamente costa 1.600 euro e abbisogna di 60 giorni per il rilascio. Data la particolarità dell’attività di falegname non sempre è il Suap l’interlocutore di riferimento. Talvolta è un apposito sportello comunale al quale si può inviare tramite Pec e/o in via telematica. Rispetto ad altre attività la falegnameria presenta un numero molto elevato di obblighi ambientali.  Con costi, tempi ed enti coinvolti estremamente variabili da un comune all’altro. Rimanendo ai costi si va da 150 a 600 euro per le pratiche relative allo scarico di acque reflue, da 500 a mille euro per l’impatto acustico, da 150 a 700 euro per l’industria insalubre e da 500 a 1.100 mila euro per le emissioni in atmosfera.

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