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ROMA – La burocrazia e’ un vero e proprio percorso ad ostacoli per chi voglia avviare un’attivita’ economica. Si va da un minimo di 65 adempimenti ad un massimo di 86. La spesa? Anche 20mila euro, prima ancora di mettere mano a macchinari e strumenti. Lo dimostra uno studio della Cna sull’avvio di attivita’ imprenditoriali.Â
Sessantacinque adempimenti. Ventisei enti coinvolti. Trentanove file (reali o virtuali) da sciropparsi. Una spesa di 17.535 euro. E tutto ciò solo per aprire un salone di acconciatura. A monte della presentazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività ) va previsto il superamento di un esame teorico-pratico a compimento di un corso triennale e di uno stage dalla durata variabile: dalle 500 ore richieste nel Lazio alle 1.200 in Lombardia e in Sicilia. Oltre alla documentazione obbligatoria per legge, da presentare al Suap (Sportello unico attività produttive) un terzo dei comuni pretende attestazioni facoltative. Che possono essere molto onerose. Catania e Ragusa, a esempio, chiedono il certificato di agibilità dei locali, che si ottiene in 60 giorni e costa 1.500 euro.
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